imagesLa truffa politico – mediatica ai danni dei pensionati si arricchisce ogni ora che passa di renzismo, ossia di quell’atteggiamento ai confini tra ottusità di fondo, tracotanza e beffa  che è la cifra più autentica del premier. Subito dopo aver deriso la legalità e stabilito di risarcire i pensionati non come indica la Corte Costituzionale, ma con un pourboire di gran lunga inferiore alle modeste cifre dovute, non ha resistito a fare fino in fondo il paraculo. E ha accusato i critici di incoerenza: “Quando questa norma è stata votata io tappavo le buche della città di Firenze. E’ il colmo che chi l’ha votata ora venga a dirci di restituire tutto”.

Veramente sarebbe la Corte Costituzionale che lo imporrebbe, ma lasciamo stare: il fatto è che Renzi al tempo dei professori incompetenti, fu un  entusiasta della riforma Fornero:   “La riforma delle pensioni della Fornero è seria, quella del lavoro timida e inefficace. Bene sulle pensioni, maluccio sul lavoro” . Per fortuna che ci ha pensato lui con il job act a rimettere le cose a posto. E ancora “La riforma Fornero andava bene, perderò qualche voto, ma lo dico”, dichiarazione fatta 10 giorni prima delle primarie in cui ha trionfato.

Lui certo non ha votato perché pensava alle buche invece che ai buchi, ma era toto corde con il governo Monti. Però non esageriamo, non chiediamo a Renzi di essere onesto, non cerchiamo di spillare dalla botte vino che non c’è. Piuttosto questa vicenda che dimostra come di fatto la legalità e i diritti sono divenuti carta straccia, dovrebbe metterci di fronte a un interrogativo: possibile che chi ha cominciato a lavorare negli ultimi dieci anni non si renda conto che se tutto va bene, se non ci saranno lunghi periodi disoccupazione, dopo cinquant’anni di lavoro  prenderà una pensione nemmeno da fame, ma giusto una mancia che non gli consentirà di campare? Possibile che queste persone non vadano ad informarsi all’Inps ( nel caso si degni di dare una risposta) o ai Caf o ai patronati per capire grosso modo cosa prenderanno e per rendersi conto che il sistema pensionistico di fatto non esiste più, non perché non sia sostenibile, ma semplicemente perché quelle risorse verranno risucchiate tutte dalla finanza? Possibile che si siano fatti prendere per il naso al punto tale da non capire che con i salari che corrono e in costante calo anche le soluzioni integrative, presentate come un toccasana della modernità, non produrranno che spiccioli, perché tutta questa ricchezza non finirà che in poche mani?

Alle volte mi viene il dubbio che la maggioranza delle persone non voglia sapere per evitare di ribellarsi, che voglia illudersi o non possa fare altro che illudersi avendo perso l’idea stessa di progresso sociale. E cominci ad amare le bugie disperando della verità.