Anna Lombroso per il Simplicissimus
Ma non sarebbe stato meglio continuare a dormire nell’illusione che si tratti di un brutto sogno e non un incubo concreto, un eterno lunedì di compito in classe e di relativo castigo?
L’Italia s’è desta, ha esordito il premier, che ha continuato con quel repertorio gergale da baro: scommessa, sfida, banco di prova, che piace tanto ai coach delle convention, quegli imbonitori che devono galvanizzare gli affiliati delle vendite piramidali, con il piglio di Vanna Marchi e la faccia tosta dei televenditori di patacche.
Tocca dare ragione alla teoria degli opposti estremismi, se è vero che un po’ di cretini ha deciso di scegliere come bersaglio il Cenacolo e Santa Maria delle Grazie, proprio come quello che stamattina sul palco si beava di una piramide a termine, di un monumento di cartapesta, innalzato con traffici opachi, elusione di regole e leggi, pratica di corruzione, esercizio di favoritismi, che si compiaceva di un’area espositiva di 170 campi di calcio, che hanno preso il posto di campi, ma quelli veri, di suoli agricoli acquisiti con modalità sospette, che si inorgogliva per aver portato a termine un grande evento, indifferente a malaffare, infiltrazioni criminali, come a impatto ambientale e interrogativi, per i quali ci sono tutte le risposte, sul dopo, su strutture non finite e condannate già ora a una velenosa obsolescenza, su voragini di debiti che saremo chiamati a saldare tutti noi.
Ma si sa che le feste sono occasioni buone per la pacificazione. Su quel palco raffazzonato, dopo la passerella dei volontari con le tutine colorate come dei puffi che non avevano imparato la coreografia e che si dileguavano dietro a dei cellofan a mascherare i lavori in corso, dopo la comparsata di alcuni figuranti in gilet giallo a interpretare la classe operaia approdata al paradiso del lardo di Colonnata e della bresaola della Valtellina, erano tutti contenti, tutti fieri del successo condiviso, tutti a scambiarsi complimenti e ringraziamenti: Maroni, Pisapia, Sala, a rivolgere un grato pensiero alla Moratti, perché no? anche a Formigoni, a Stanca, a epurati e sempreinpiedi, a tutti quelli che hanno contribuito a tener fede allo spirito del gran galà con una abbuffata di cordate sempre le stesse, di regimi speciali, di provvedimenti di emergenza, di commissari straordinari, di compratori che sono anche venditori, di osti blasonati in regime di monopolio. Mancava l’alta carica, ma brillava come il solito pensionato che sta a guardare i cantieri stradali e consiglia la manodopera, il presidente emerito con signora, vestiti come Totò e Peppino in viaggio a Milano, o come si equipaggiava per la parata sulla Piazza Rossa, quella del primo maggio, data della quale ha scordato il significato.
Le immagini dell’inaugurazione, commentate da estatici giornalisti a cervelli unificati, ci hanno mostrato con dovizia di particolari il padiglione del Giappone (sarà l’unico completato?), le facciate di altri illustri partecipanti (il camouflage per il quale molto abbiamo investito, vorrà dire che si tratta di sapienti scenografie teatrali?), primi piani dei plastici (avrà collaborato l’ineffabile Vespa?), omettendo pudicamente lo stato dell’arte del falansterio italiano. Gli speaker ci hanno letto compunti il contenuto della cartellina stampa, ricco di numeri a casaccio come avrà suggerito l’addetto alla comunicazione del Ballo Excelsior retrocesso a sagra della caciotta: formidabile estensione, faraoniche opere, valorosi volontari, con il contrappunto delle consuete bugie: visitatori ipotizzati, ritorno economico, biglietti venduti.
Non mi piace augurare insuccessi e fiaschi, peraltro facilmente prevedibili, ma non vorrei nemmeno essere delusa dai miei connazionali, scoprire che si fanno prendere per i fondelli con dei circenses senza pane, che si fanno turlupinare da quattro salsiccine targate dop, doc, ogm, mc donalds , dagli spettacoli con gli animatori da villaggio turistico, come si addice alle serate per le comitive della parrocchia concluse con la vendita di pentole.
Mentre la banda dei carabinieri suonava, chissà perché, la colonna sonora di “La vita è bella”, si sono alzate in volo le Frecce Tricolori, coprendo la musica. E ci credo, va bene dire bugie, ma farci credere che la vita sia bella malgrado tutto, è davvero troppo.
Buona fortuna a te, Che-Cordialdo!
Dispiace bruciare occasioni come l’Expo, riducendolo ad ennesimo show di marketing mediatico/politico/speculativo. Poi, c’è poco da lamentarsi se molte specie di avvoltoi tentano di strappare il loro buon boccone. Oltre lo scandalo dei ritardi, delle tangenti, dell’aver per l’ennesoma volta dimostrato che al motore della nostra “genialità” mancano le bielle essenziali del saper programmare, organizzare e (non basterà mai ripet erlo) del saper creare un comune onesto sentirsi partecipi ad un compito che non sia quello dell’ubbidire ai voleri di capoccia vari dal pedigree compromesso inesorabilmente; oltre a tutto questo, è mancata proprio la capacità di sviluppare la traccia assegnata in maniera geniale ed innovativa. Le conseguenze sono sotto gli occhi di chi vuol vedere e vuol lavorare non per un mondo di inutili nostalgici, ma, al contrario, per un mondo che sappia trovare una sua armonia che spenga le stonature delle ancora troppe (e queste si, crescenti) ingiustizie.
per l’anonimo più sopra ( filo fascista ??):
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15000
Anche tu sei anonimo, ma a te non danno del vigliacco. Fascismo?
no…anti trollismo…
leggete:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=83372
infatti c’è da chiedersi quale sia la differenza tra file di affamati davanti a supermercati vuoti o supermercati pieni soltanto per chi non ha fame perchè si è già mangiato tutto. E mi auguro che l’anonimo qui sopra ne abbia qualche tornaconto altrimenti, se fosse membro onorario della fila, sarebbe autolesionista..o scemo
La deconda che hai detto!
Io sarò anche scemo e vigliacco, ma non è che tu assomigli un po’ troppo a che guevara?
E questo ti disturba? E’ l’ultima volta che ti rispondo- Non ho tempo da perdere anche con te. Buona fortuna!
La differenza sta nel fatto che quelli in fila davanti ai supermercati vuoti dovevano pure ringraziare.
eri lì che potevi testimoniare l’obbligo di ringraziare ??
Noi invece si pretende che ringraziamo per il job-act, altrimenti, secondo la propaganda di regime, si è disfattisti ( come si sarebbe detto anche in epoca fascista…).
Non è che c’è qualche piccola omissione anche qui?
Forse manca un po’ di cervello per capire ciò che altri scrivono. Sei piuttosto stucchevolmente renziano!
Perfetto. Nella fiera hanno coinvolto anche Francesco, il quale non ha mancato di sottolineare, comunque, che il pane non basta farlo vedere bisogna darlo anche a quelli che non ce l’hanno.
Che peccato che non sia rappresentato anche il modello marxista, quello con file interminabili davanti a supermercati vuoti.
Potrei dirti anche che solo i vigliacchi si nascondono dietro l’anonimato. Fai solo pena!
L’ha ribloggato su PROFUMO DI DEMOCRAZIA E LIBERTA'.