“E’ una gabbia di matti” dice il costituzionalista Michele Ainis considerato vicino al Quirinale, ma è una gabbia che è stata costruita con una straordinaria pervicacia proprio dall’inquilino di quel palazzo e ora la necessità di tenere in piedi a tutti i costi una maggioranza pro austerità e riforme antisociali, in gran parte voluta fuori dai confini, giustifica qualunque follia pur di tenersi stretti Berlusconi e Alfano. Ma come sempre in questo paese di grande bruttezza, c’è qualcuno che invoca “lasciatelo lavorare”, qualcuno di cui si fa lo stesso Renzi si fa beffe a pranzo e a cena: “La gente non ricorda queste cose”. E’ ormai come nelle storie di strozzinaggio: firmate le prime cambiali, si è costretti a sottoscriverne sempre di nuove e di più pesanti. Fino ad arrivare a un sistema elettorale che impedisce di fatto ogni mutazione di ceto politico, di indirizzo e di rappresentanza.
Ma credo che l’avventura renziana, l’ascesa voluta dalla Merkel del cocchino allevato in batteria, del quizzaro-cazzaro, non verrà dimenticata facilmente perché le cose da pazzi ormai sembrano rotolare per loro conto, spinti da necessità, pressioni, ambizioni, logiche che nulla hanno a che vedere col Paese e il suo futuro. Non potranno più essere fermate anche se per ipotesi e per miracolo ve ne fosse l’intenzione come per primo deve constatare il Colle.