Mentre a sinistra ci si gingilla con un’altra di idea di Europa, si accendono candele alla sacra immaginetta, stando però bene attenti a non contestare radicalmente l’orientamento assunto dalla costruzione continentale e dai suoi strumenti finanziari e monetari, la commissione di Bruxelles manda avanti il programma Refit, ossia il blocco di qualsiasi nuova norma in materia di salute e di sicurezza sul lavoro. Queste infatti sono grottescamente viste come “lacci” e “costi” che affossano l’economia: dunque stop a ogni nuova regola o regolamentazione, comprese quelle che riguardano sostanze cancerogene e via invece a una revisione delle regole già esistenti per smantellarle.
Sembra gravissimo, qualcosa che entra in rotta di collisione totale con l’idea di Europa che molti coltivano, ma in realtà non è che un preambolo, una preparazione al colpo grosso che si vuole attuare con la creazione del mercato unico col Nordamerica. Anche qui la Commissione insiste per introdurre uno strumento tossico per la democrazia che passa sotto il nome apparentemente innocuo di “meccanismo per la risoluzione delle controversie tra investitori e stato”. Nella realtà questo significa che le multinazionali possano contestare e annullare in nome del libero mercato le regole dei singoli Stati o della stessa Ue non solo in materia di sanità e di sicurezza, ma anche di scelte strategiche. Così una società che opera nel nucleare potrebbe contestare l’uscita della Germania dall’energia atomica o una banca mettere sotto accusa le normative finanziarie o una società petrolifera smantellare le regole contro il fracking.
Insomma un meccanismo che prevede una tutela del profitto e degli interessi delle compagnie al di là e contro le leggi degli stati, divenendo così il fulcro regolatore delle comunità. Il tutto viene gestito non attraverso i tribunali, ma attraverso arbitrati coperti da segreto tra avvocati aziendali, le cui decisioni sarebbero insindacabili. Questo in parte già accade in varie parti del mondo, soprattutto anglosassone, e uno dei “giudici” di questi organismi di arbitrato rivela: “ “Quando mi sveglio la notte e penso all’ arbitrato, non cessa mai di stupirmi che gli Stati sovrani abbiano accettato tutto ciò … ai privati è affidato il potere di rivedere, senza alcuna restrizione o ricorso, tutte le azioni del governo, tutte le decisioni dei tribunali, e di tutte le leggi o regolamenti emanati dal Parlamento”.
Tutto questo è stato tenuto segreto, ma ai primi di dicembre quando le prime notizie hanno cominciato a circolare (vedi qui ) la Commissione si è vista costretta a cambiare strategia e in una documento interno prefigura la necessità e/o l’opportunità di orientare i media a una campagna che dica come il trattato serva ” a creare occupazione” e non “minare la regolamentazione e attuali livelli di tutela in settori come la salute, la sicurezza e l’ambiente”. Bene la trasparenza. L’unico problema è che non è vero come anche il Refit dimostra.
Del resto l’Osservatorio Corporate Europe (qui) rivela che per mettere a punto il meccanismo la commissione ha avuto 8 riunioni pubbliche con i rappresentanti della società civile e 119 a porte chiuse con le multinazionali e i loro lobbisti. Il gioco è scoperto a tal punto che Stuart Eizenstat, co presidente del Business Council transatlantico, organismo vitale per la messa a punto del trattato ha sostenuto che “ sì un Paese che vieta un certo prodotto dovrebbe pagare un risarcimento. Per esempio nel caso venisse vietata la vendita dei polli lavati con cloro che è una pratica ammessa negli Usa”. E poche settimane fa il ministro britannico Kenneth Clarke ha detto che “La tutela degli investitori è una parte standard di accordi di libero scambio. È stato progettato per sostenere le imprese che investono in paesi dove lo Stato di diritto è imprevedibile, a dir poco”.
Come si può vedere benissimo la Commissione, non riuscendo a tenere segreta la presenza di questo veleno per le democrazie, si appresta a raccontare un bel sacco di ballo ai cittadini europei, condendole o magari apertamente barattandole con illusorie speranze di chissà quale ripresa economica: stando al altri accordi di questo tipo i risultati sono stati scarsi e di breve durata.
Mi chiedo con una certa inquietudine perché nessuno parli di queste cose, nemmeno quello Tsipras di Syriza che negli auspici di qualche salotto della sinistra potrebbe essere candidato alla presidenza della commissione Ue e per il quale potrebbe essere inaugurata una lista di sostegno in Italia. Mi chiedo se dietro ci sia qualcosa o solo il tentativo di qualche personaggio in vista di finire tra gli agi di Strasburgo e fare da lì la quinta colonna per la sacra e intoccabile immaginetta.
@roberto casiraghi
Internet è uno strumento, un vettore, un mezzo e come tale, non può giustificare alcun fine.
Anche l’automobile è un mezzo, alcuni sono proprio negati a guidarla, ma nessuno di costoro si azzarderebbe a sostenere, che proprio questo loro impedimento, sia la prova della conclamata inutilità delle automobili.
@ ciangio
La cosa straordinariamente positiva è che riusciamo a dialogare, la cosa meno positiva, ma magari solo temporanea, è che per ora non riusciamo per niente a capirci. Né Lei me, ne io Lei. Ma forse sono quelle cose che si appianerebbero tranquillamente se ci si potesse parlare faccia a faccia. Internet è meravigliosa ma per risolvere apparenti divergenze è la quintessenza dell’inutilità. Un cordiale saluto.
@roberto casiraghi
Scrivere solo fiumi di parole senza riuscire a giungere mai ad una sintesi, è come saper convogliare l’acqua ma non essere in grado di berla, quindi si è destinati a morire di sete pur non essendo privi di capacità.
Se poi a questo aggiungiamo lo stridere della logica, non si capisce se l’abilità sia reale oppure frutto di una precisa volontà a mantenere un dubbio di fondo.
Se si ci si rispecchia del programma del M5S, che come è noto è un movimento, esso non può altro che essere la sintesi di istanze, aspettative e viosni di una società che si fonda sul presupposto del desiderio di cambiamento, più simile ad un’inversione di rotta che a un cambio di colore.
Premesso questo, dichiarare di condivedere il 99% delle proposte, per poi subito dopo, dichiarare di essere in attesa di qualcosa che coincida maggiormente ai propri ideali, mi sa tanto che non ha capo ne coda e possa tranquillamente parlare di ossimoro.
Credo che nessuno, non solo in italia ma anche nel mondo intero, persino un credente, possa condividere al 100% tutti i dogmi, perlomeno è matematicamente appurato che qualche perplessità sia fisiologica.
Se poi vi aggiungiamo, la speranza di una riscrittura della Costituzione in senso Libertario, significa che siamo proprio agli antipodi, cioè che la realtà debba essere ribaltata e che la condivione dichiarata, debba interdensi per la parte mancante ovvero 1%.
La nostra Costituzione, ha bisogno di essere rispettata, non cambiata, necessità di essere di essere applicata, dando corso a tutte quelle parti che sistematicamente, da destra e da sinistra sono state disattese e, senza scrivere un fiume di parole, posso solo evidenziare quella parte che esplicitamente prevede un reddito minimo per coloro che non ne possiedono oppure proprio quella sovranità del popolo, che già nell’acezione del termine, sta a ribadire la proprietà dello stato.
Non vi è sovranità se non si posseggono gli strumenti (lo stato) per esercitarla e gestirla.
Quindi appare evidente, che le parole intendano far credere una cosa, mentre le aspettative vadano in senso completamente opposto.
Come sempre ottimo articolo che conferma la validità di questo blog, che sa sempre fornire ottimi spunti di riflessione sui temi di più stringente attualità.
E come sempre, lucido e puntuale è l’intervento di Roberto Casiraghi.
> Ciangio e di Maria Grazia Mosconi.
Non entro nel merito dei vostri commenti ma forse vi sorprenderà sapere che non solo ho votato per Grillo alle ultime elezioni ma l’ho anche attivamente ed entusiasticamente supportato attraverso il mio sito sin dal 2008, quando ancora non esisteva il Movimento Cinque Stelle. Ho perfino apportato un contributo tecnologico al sito di Grillo e per far questo ho anche incontrato un paio di volte il mitico Casaleggio senior. Ancor’oggi, nella sezione chiamata “Multiblog” del mio sito, ripubblico diversi articoli tratti dal blog di Grillo unitamente alla traduzione inglese che lo stesso Grillo fornisce. Posso anche aggiungere che sono d’accordo con il 99% delle cose che Grillo scrive e che anche se non voterò per Grillo alle prossime elezioni, darei senz’altro il consiglio a chiunque me lo chiedesse di votare per Grillo e non per chiunque altro, visto che è improbabile che di qui alle prossime elezioni nasca un partito che coincida maggiormente con le mie idee: ristabilimento di una piena sovranità nazionale, riscrittura libertaria della costituzione con abolizione di clausole ambigue tipo “sei libero di fare questo a patto che non esista una legge che lo vieti”, sistema elettorale strettamente proporzionale senza premi di maggioranza, divieto della decretazione di finta urgenza con controllo costituzionale preventivo, abrogazione di tutte le leggi attuali che anziché essere state votate dal parlamento lo abbiano bypassato tramite il ricorso ricattatorio alla mozione di fiducia o la delega alle commissioni parlamentari, divieto di leggi-contenitore nelle cui pieghe nascondere le mille clausole volute dalle lobby, divieto di creazione di leggi ambigue o anticostituzionali mediante un controllo di costituzionalità previo e non successivo, uscita concordata dall’euro e dall’Unione Europea con ritorno alla lira o altra moneta nazionale, ritorno alla coscrizione obbligatoria, divieto di acquistare armamenti basati su tecnologie di paesi che ci spiano, eliminazione graduale delle basi statunitensi sul nostro territorio, scioglimento dei servizi segreti italiani o loro conversione in centri anti-hacking dipendenti dalla magistratura, impossibilità legale di utilizzare i dati ottenuti tramite spionaggio e intercettazioni telefoniche non autorizzate da un giudice, divieto della cosiddetta “sovranità aziendale”, divieto di concludere accordi di diritto internazionali che violino gli interessi del nostro paese e non abbiano clausole di uscita chiare e concrete, divieto di ogni forma di lobbismo, abolizione della carcerazione preventiva, abolizione dei costi della giustizia per chi ha redditi inferiori a 100.000 euro annui, completa ridefinizione del diritto d’autore con totale eliminazione degli aspetti penali per i privati cittadini e come unico obbligo quello di rifondere il danno effettivamente causato (una canzone piratata deve valere un euro, non due anni di carcere o 10.000 euro di penalizzazione), misure antiglobalizzazione con rinazionalizzazione del settore energetico e delle telecomunicazioni e imposizione di dazi a protezione dell’industria nazionale, creazione di una rete internet nazionale, creazione di un servizio email alternativo non anonimo e basato su micropagamenti per evitare lo spamming, obbligo di creare giornali e riviste on e offline solo tramite cooperative di giornalisti sovvenzionate da una specifica tassa a carico di tutte le aziende, obbligo per i cittadini di abbonarsi a un quotidiano a loro scelta per eliminare la dipendenza da internet, legge anticrudeltà per evitare le infamie del trattamento inumano di cittadini e immigrati, eliminazione di tasse espropriative e quelle basate su finti redditi ovvero redditi convenzionali (come IRAP, ICI, IMU che convertono i costi in… redditi!), eliminazione dei controlli totalitari sui conti correnti e piena liberalizzazione nell’utilizzo del contante, divieto di applicazione di metodi statistici per la definizione degli elenchi di ipotetici evasori, pieno ristabilimento del diritto alla difesa e divieto di inversione dell’onere della prova nelle controversie fiscali eccetera.
Mi scuso per la lunga lista ma volevo smentire l’immagine che vi siete fatti di un signore che viene a scrivere sul sito di Mr. Simplicissimus giusto per denigrare Grillo. Sarò magari un eccentrico ma le cose che veramente mi interessano non sono Grillo o Casaleggio ma tutto il resto che ho elencato. Auguro a tutti un sereno e felice Anno Nuovo!
grazie Alberto,
una ragione in più per dire grazie ai cinquestelle e -perchè no ?-al loro megafono oscenoparlante Grillo. Ma come non vedete la sfasatura tra il dietrologismo che il sig Casiraghi professa e l’azione limpida dei parlamentari 5 stelle, che sono portavoce e facitori8 nei limiti i una forza di opposizione) di una visione della politica a favore dei cittadini, e grazie alla rete hanno potuto avere il 25 % dei voti,oltre all’aver affrontato il “santone” grillo Scilla e Cariddi? oltre all’aver lui percorso,urlando le sue “oscenità, le contrade della penisola?
Ma li avete sentiti mai gli interventi in parlamento di costoro? ma apriamo il portafoglio e versiamo in base alle nostre possibilità sul conto finalmente disponibile per la pmi…ma facciamoci il piacere!
@roberto casiraghi
Come al solito, iniziamo girando largo per poi terminare con le illazioni su Grillo, sua peculiarità e probabilmente anche il fine.
Meno male che il popolo innocente pronto per il macello, non frequenta questo luogo, se così non fosse, diversamente avrebbe già abboccato all’amo.
è una cosa di tale gravità che ci vorrebbe un sti c@@@i bè fortunatamente in italia possiamo contare su una tv di stato che ci informa sempre con puntualità e pluralismo e poi abbiamo letta in europa è una garanzia,non aderiremo mai…. CREDETEMI
Ahi ahi Sig. Casiraghi, commento più angosciante dell’articolo, il suo. Ma egualmente degno di discussione e approfondimento.
Complimenti per l’acutezza delle osservazioni.
Grazie per questo articolo chiarificatore, mi sentivo solo ad affermare cose che sui siti libertari americani, inglesi e tedeschi si dibattono quasi tutti i giorni ma che in Italia non sembrano interessare nessuno.
Accettare le nuove regole del potere, francamente disumane e addirittura deliranti, significa, metaforicamente, aver deciso che d’ora in poi sarà Lucifero anziché Dio a dettare le norme di condotta della vita di ciascuno di noi. Non è un caso se avevo affermato tempo fa che il neoliberismo è una religione e non una teoria economica. Diversamente non capirei come i politici europei (tutti!) possano accettare principi che rasentano il male assoluto, rispetto ad una cultura, in cui essi stessi sono stati cresciuti, che propugna ad ogni pié sospinto la necessità e fattibilità del bene.
In realtà, i politici che ci stanno tradendo e che forse ci hanno sempre tradito non sono dei traditori, almeno dal loro punto di vista. Loro si ritengono degli illuminati. Davanti a una massa di persone “innocenti”, ossia che non capiscono nemmeno quello che sta loro capitando, come agnelli e vitelli che vanno al macello inconsapevoli di tutto, si sentono giustificati nel sentirsi superiori e concepire il proprio ruolo come quello del pastore che guida il gregge ma quando è necessario lo tosa e quando è necessario lo macella.
La retrocessione dell’essere umano ad animale (che è peraltro un ironico contrappasso per il fatto di aver ridotto l’animale, ossia il possessore di un’anima, a cibo) è uno degli elementi della crisi che più mi hanno colpito. Esattamente come noi siamo da sempre insensibili alle sofferenze degli animali (non sono animalista, come non sono religioso, una doppia doverosa precisazione!), c’è qualcun’altro nel variopinto zoo umano che evidentemente ha imparato l’arte del rendersi del tutto insensibile ai nostri problemi e alle nostre sofferenze. Forse, per i politici, si tratta solo di mitridatizzarsi, o di evitare il contatto con il dolore che generano le loro sciagurate decisioni, rinchiudendosi in torri d’avorio, caste di nuovo conio o labirinti retorici.
Per noi, si tratterebbe (ma per ora siamo in… uno a pensarla così!) di elaborare una strategia anti-innocenza che nel giro di breve tempo porti le decine di milioni di persone che non hanno intuito nulla del processo in corso a finalmente capire. Magari non cambierà nulla, perché siamo già entrati nel macello, ma almeno, se dovessero esserci delle vie di fuga, le sapremo cogliere, anziché ignorarle e passar oltre.
Mr. Simplicissimus si dichiara deluso da Tsipras. Aggiungo un altro nome alla lista di chi ci ha deluso: Beppe Grillo, l’uomo che non parlerà mai di queste cose ma che, in compenso, ieri ha pensato bene di ripubblicare sul suo blog un articolo di Forbes contro la Google tax che aveva già pubblicato tale e quale solo alcune settimane fa (lo commentai negativamente su questo stesso blog!). Chissà quale urgenza c’era di ripostarlo, forse quella di convincere sempre di più la gente come me che dietro Grillo ci sono i giganti del web in cerca di uno sponsor politico locale?