Le larghe intese erano nate con l’intento di favorire la “pacificazione”, ma adesso sopravvivono solo grazie alla guerriglia promessa da Brunetta e insista nello stesso ritorno a Forza Italia imposto da Berlusconi. E’ del tutto chiaro a chiunque non abbia gli occhi foderati di prosciutto o magari di mortadella, visti i tempi grami, che la vera arca della pace era fondata su tre pilastri uno dei quali era il salvacondotto a Berlusconi: non appena il tycoon si è sentito “fregato” e tradito nelle promesse fatte durante gli intesi colloqui di agosto, ha subito ripreso le armi.
Ma il secondo e il terzo pilastro, l’adesione senza se e senza ma, ai voleri di Bruxelles, Berlino e Bce oltre al rimaneggiamento della Costituzione scritta come strumento di sopravvivenza della sistema politico fondato su una indecorosa Costituzione materiale, rimane in piedi e aiuta il Cavaliere nella sua battaglia: la minaccia di rendere impossibile il raggiungimento dei massacri comuni e la messa in mora del Pdl gettano un’ombra sul voto per la decadenza oltre che spiazzare le colombe. Ma forse la guerriglia generalizzata con gli schioppi caricati a salve, vista la sostanziale convergenza delle politiche, eccettuate le aree di clientela e il nome delle tasse, è ancora più funzionale della pace perché salva entrambi i contendenti dal figurare come responsabili unici del disastro a cui ci stanno conducendo. Di certo un Berlusconi guerrigliero piace al Pd che forse potrebbe tentare un esile governo con la raccolta di qualche transfuga, ma che poi pagherebbe il conto alle elezioni. E Silvio dal canto suo con la rivoluzione al passato di Forza Italia potrebbe sottrarsi all’accusa di aver votato quei provvedimenti che per la sua base sono come l’aglio per i vampiri.
Il fatto è che sia Pdl che Pd fanno cose odiose per i loro rispettivi elettorati e non di rado per entrambi: a questo punto la finzione del conflitto, anzi la sua reiterazione grottesca all’interno dello stesso governo e della medesima maggioranza, è qualcosa che aiuta lo svolgimento della commedia assai più di una pace mortuaria. Certo questo rischia di rallentare il progetto neo democristiano di Letta e Napolitano, di rompere le uova nel paniere prima della schiusa, ma allontana anche il pericolo che movimenti e partiti alternativi in incubazione o intenti alla loro definizione, finiscano per decimare quelli maggiori. L’ideale sarebbe di tirare in lungo il più possibile la questione della decadenza del Cavaliere per tenere vivo l’impressione di uno scontro che c’è, ma solo sulle questioni giudiziarie del tycoon. Tutto il resto è paranoia.
Non ne ho molta di fantasia Perché credo che l’utopia sia la luce per un domani migliore.
Per far si che questo entri nelle menti va alimentata e credimi faccio molta fatica perché io appartengo alla generazione nata ne l’era fascista dove gli analfabeti erano la maggioranza siamo sopravvissuti al fascismo alla distruzione della guerra ma il sogno utopico non ci a mai abbandonato con sacrificio abbiamo ricostruito L’ITALIA da consegnare ai nostri figli per un domani migliore. L’ignoranza credevamo fosse la nostra debolezza i fatti ci hanno smentito. Noi senza licenza elementare abbiamo avuto come insegnante l’esperienza che ci ha fatto capire che le ideologie non esistono sono solo create ad arte dalla classe dominante per creare fazioni da sottomettere al proprio volere Ti domanderai ma dove vuole arrivare? Ci arrivo subito al sogno utopico che se venisse coltivato è l’unica salvezza L’utopia unica luce per un domani migliore senza partiti che fanno chiacchiere da 64 anni Utopia per un popolo coeso a l’interesse comune non dei pochi come avviene da sempre con la sparizione di tutto ciò che sino ad oggi ci a ingannato per il loro tornaconto
Sfruttando credenze politiche e religiose hanno approfittato dell’ignoranza per gettare radici cosi profonde del male da ingannare anche chi ignorante non è
Tutto questo ha fatto il suo tempo per questo più li lasceremo al potere e più si avvicinerà la fine fa da spia la crisi mondiale creata dalla cupidigia anticamera della fine di tutto
L’unico antidoto? è il sogno utopico che diventa realtà rispecchiando cosi il volere di chi ha creato un mondo perfetto. Dominato dalla gente più imperfetta che esiste sulla faccia della terra L’utopia è il messia del terzo millennio dove quell’uno per cento che domina il mondo cederà il passo al nuovo privo dell’interesse dei pochi a beneficio di tutto il mondo unito in un solo credo la fratellanza . scusami se ti ho annoiato ma noi ignoranti con pochi vocaboli ci ripetiamo allungando lo scrivere per spiegare il nostro pensiero.
PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia
il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.
La differenza ci sarà quando il credo delle forze Politiche
Si completerà fondendosi a formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
Vittorio