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Servi, traditori, cattivi consiglieri

saggiBerlusconi è tornato a dormire perché lui  soffre d’insonnia quando non può abbandonarsi completamente alla cattiva coscienza e ai modi di fare banditeschi. Ma nel Pdl altri non chiudono occhio, angosciati dalla loro sorte e incerti se tradire il satrapo che hanno sempre servito con assoluta fedeltà o passare ai nuovi democristi che forse offrono prospettive di una permanenza più lunga alla mensa Italia.

Strano che si tratti proprio dei protagonisti del peggior berlusconismo morale intellettuale: i Quagliarello, i Giovanardi, i Lupi, le Lorenzin le cui imprese a difesa del Capo e delle sue presunte idee sono note a tutti. Ma ad ogni modo per giustificare la loro ambiguità e la loro esistenza, tirano fuori l’alibi più classico di tutti i tempi, una categoria che inevitabilmente accompagna il declino di satrapi, dittatori, tiranni fin dalla notte dei tempi:  quella dei cattivi consiglieri. Il Capo ha sempre ragione, gli siamo sempre fedeli ma alle volte cade preda di personaggi che lo consigliano male, che lo inducono in errore.

Chi per primo ha inventato questo argomento è un genio: salva ogni cosa il despota, il servo, il tradimento, facendo un falò di verità e dignità. Ed così che Lupi può dire “noi vogliamo stare con Berlusconi, con la sua storia e con le sue idee, ma non con i suoi cattivi consiglieri” o la Lorenzin sostenere “Silvio Berlusconi è un perseguitato e il suo dramma personale è diventato il dramma di tutti noi, di un intero partito, dell’Italia. Comprendo fino in fondo il suo stato d’animo, ma non giustifico né condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore”. Già stare con la storia cioè con l’evasione fiscale e mille altri reati, furbate, carognate nate nella placenta di oscuri rapporti con la mafia , stare con le idee che ne derivano , ossia una sorta di liberismo di malavita, considerare tutto questo un merito e la relativa punizione, ancorché tardiva, una persecuzione. Difficile che un cattivo consigliere possa suggerire di peggio, ma alla fine è colpa dei cattivi consiglieri che aizzano la naturale litigiosità del capo.

Sono dei traditori che non riescono a smettere di essere servi.  Sono davvero la schifezza della schifezza, come direbbe Eduardo, perché per molti anni sono stati attivi complici di ciò che adesso fanno finta di non sapere. Purtroppo non ci sono solo loro a stupirsi dei cattivi consiglieri, ci sono anche gli ex avversari che con il bandito governano da ben due anni, facendo di tutto pur di conservare un così prezioso accordo. E ora si lamentano che il grassatore si ribelli alle sentenze e imponga l’immunità per sé e la propria roba, anche a costo di mandare a puttane il Paese, ammesso che non sia  è proprio questa santa alleanza la radice del declino e dell’impotenza.

Anche loro hanno fanno finta di non sapere chi fosse il signor Silvio Berlusconi, ma ne hanno preservato da sempre le leggi e i conflitti di interesse combattuti a parole , simulano sorpresa per l’impossibilità di fare accordi seri con uno che da vent’anni glieli straccia in faccia con impressionante regolarità. E sembra impossibile che sia stato proprio Letta a dire all’indomani delle elezioni: “abbiamo visto che con Berlusconi non si possono fare accordi, ha fatto tutta la campagna elettorale come se lui fosse sempre stato all’opposizione, assegnandoci la croce di aver votato i provvedimenti più impopolari del governo…” Adesso il Pdl o Forza Italia si prepara a fare la medesima cosa nel caso il bandito fosse fatto decadere da senatore.

Forse i cattivi consiglieri non sono quelli che s’immaginano, avvocati e calendariste siliconate, sono più globali, hanno mal consigliato tutti. E visto il ventennio abbondante nel quale tutto ciò si è prodotto, devono avere una bella età e sedere molto in alto.

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