E’ entrato nella Corte Costituzionale da quella porta di servizio che è ormai aperta ventiquattro acca, come direbbe Maroni, al Quirinale. Ma Amato con incredibile protervia, continua a dare dimostrazione di essere un avanzo di garofano e una raffinata spezia del berlusconismo: il “supremo giudice” qual’è diventato a nostro scorno, dimostra ogni giorno di più di essere tra quelli che amano sgusciare come anguille e credono fermamente nella giustizia ad personam.
Il Fatto Quotidiano ha tirato fuori alcuni gustosi aneddoti del passato del dottor sottile che, per la verità, spesso non ci è andato troppo per il sottile e l’ultimo episodio riguarda i consigli dati da Amato alla vedova di un alto dirigente socialista messo in mezzo dai suoi colleghi in una vicenda di tangenti, tanto per cambiare. E il consiglio è quello di tacere per non fare “una frittata”, per evitare di coinvolgere altri e il partito stesso, visto che si poteva disporre di un colpevole già defunto per altre cause. Alla faccia del giudice costituzionale. Certo non è una robetta e anche se risale al ’90 testimonia della tempra nel quale è forgiato l’uomo, tanto da aver suscitato una richiesta di dimissioni da parte del M5S. Ma la cosa singolare è che Amato non si difende scrivendo al Fatto, cioè al giornale che ha tirato fuori la cosa, ma a Repubblica, dove trova più agile e sussiegosa accoglienza, come accade per tutti i cocchini di Napolitano: insomma cerca il giornale e i lettori più praticabili come il suo maestro e donno Berlusconi ha tentato di fare per decenni con i giudici: scegliersi quelli più comprensivi.
Naturalmente la mossa ha avuto anche il vantaggio di poter approntare una difesa d’ufficio nella quale Amato può allegramente trascurare ciò che scrivono i giudici nella sentenza e dare una versione tutta personale e rappezzata senza che nessuno lo inchiodi. Ma appunto non è questo che conta, né il tentativo di un uomo di farsi Rashomon credendo di dare di sé molte sottili verità che in realtà confluiscono nella noiosa banalità del notabile e azzeccagarbugli da camera caritatis. Ciò che conta, che spaventa e che diventa insopportabile è l’eterno tentativo di queste persone di sfuggire alle domande, di parlare senza contraddittorio effettivo che per loro è come l’aglio per i vampiri: una condizione che da decenni riescono ad ottenere con troppa facilità. Ciò che non sopportano è, ad ogni livello, di trovare giudici o giudizi invece di complici.
diomio, quella telefonata e’ agghiacciante
Scusate tanto l’off topic (e scusate anche se uso questa orrenda locuzione inglese per definire una parentesi nelle discussioni via web), ma, dopo aver ascoltato in tv la telefonata del Dottor ‘Sotti-Letta’, dopo aver letto l’articolo del FQ di Domenica scorsa e aver scorto questo intervento come al solito valido de ‘ilSimplicissimus’, sono andato a controllare su quella ‘Pravda’ dell’inciucio che è diventata oramai ‘La Repubblica’ dove la notizia era ben nascosta tra le generiche a pag. 9 del giornale in un anonimo trafiletto. E martedì la lettera di spiegazioni che non spiegano nulla dello stesso inciucista ora giudice costituzionale per salvare il deretano a Silvio e al Governo ‘Napolettano’.
Però – e qui sta la digressione – sullo stessa pagina delle lettere filtrate che neanche la TASS brezhneviana censurava con tanto feroce puntiglio, mi cade lo sguardo su una letterina ben scritta firmata da un sedicente bambino di 11 anni che recita così (ne riporto alcuni stralci per maggior chiarezza): “(…) io desiderei che ci fosse un quotidiano per ragazzi così mentre i miei genitori leggono ‘la Repubblica’ anch’io posso leggere un quotidiano”; e prosegue: “su questo quotidiano potreste scrivere le notizie sportive, aggiornamenti sulle nuove app e cose stravaganti…”. Non soddisfatto, l’editore in erba, suggerisce: “Però sarei interessato anche a leggere articoli di cronaca, sull’ambiente, scienze, viaggi ed esplorazioni”. E infine, così conclude, consigliandone persino la periodicità (ma guarda un po’…): “Consiglierei di far uscire una ‘la Repubblica per ragazzi’ tutti i sabati”.
Niente male come strategia di lancio marketing. Scommettiamo che tra qualche sabato uscirà una ‘Repubblica per ragazzi’? Ma io non avrò modo di verificarlo. Come già in tantissimi italiani che ancora hanno un residuo di buongusto etico oltreché civico, più che sentirsi di Sinistra, lasciano marcire in edicola l’house organ di cialtroni che non si vergognano di utilizzare questi mezzucci da mercatino rionale per piazzare il loro pesce putrefatto.
Scusate, volevo commentare l’articolo su Amato, ma volevo destare l’attenzione sulla ‘disinformatsija’ che vige in Italia.
P.S. L'”Evento” (?) con ‘Renzie’ alla presentazione della ‘Life/Facts’ di Roberto Cavalli è un piccolo orpello di trash attuale. Mi permetto di far come lo sveglio ragazzino-editor che ha vergato di “suo” (???) pugno la letterina a ‘Repubblica’ e prenoto un commento sul Blog… Thank.
ciò che fa sopportare tutti i come del vivere sono anche articoli coraggiosi come questo