Deliziosa scenetta toscana, con lite nel centrosinistra per questioni , diciamo così, ambientali. Il presidente della Regione, Rossi vorrebbe creare un grande parco agricolo di 7 mila ettari, attorno a Firenze nel quale dovrebbe essere messa al bando la cementificazione. Si, insomma, per dire perché nel suddetto parco dovrebbe anche essere realizzata una pista aggiuntiva di tre chilometri per l’aeroporto di Peretola con tutti gli annessi e connessi. Parco agricolo e aeroportuale insieme, proprio una bella pensata.
Per fortuna che il comune di Firenze guidato dal prode Renzi, la cui tempra di ecologista è universalmente nota, si oppone a questa soluzione per nobili ragioni: “La pista finirebbe su terreni vincolati a concessioni edilizie dalla precedente amministrazione, che vorrebbe dire per Firenze pagare 30 milioni di penale ai concessionari di quei terreni”. Tra i quali magari si trova anche qualche finanziatore del sindaco.
La battaglia è in corso, ma quello che è davvero interessante è come Rossi intende superare la situazione di stallo e le perplessità nella sua giunta di centrosinistra concretatesi nel no al parco delle commissioni competenti: ha minacciato le dimissioni che costituirebbero la fine della legislatura e il ritorno alle urne. Il dibattito politico è abolito, secondo la prassi nazionale: c’è solo il ricatto della poltrona.
Ecco l’occasione per togliermi qualche sassolino dalle scarpe, chiedendo in giro dove sono, casomai, tutti i NOTAV, di cui, a differenza della maggioranza della sinistra, ho sempre leggermente diffidato. Non conosco il territorio interessato dal progetto ferroviario, ma lo immagino costellato di villette e palazzine (con qualche capannone qua e là) ai cui residenti serve la macchina, e dunque vengono comode anche le strade e il consumo di suolo che ne deriva. I proprietari di villette, d’altra parte sono i migliori esempi di “individui proprietari” o di quell’umanità del “non nel mio giardino” ovvero, specie nel primo caso, di coloro che odiano i treni, in quanto (un tempo) roba di tutti e, pur consumando come e più degli altri, gli inceneritori li farebbero solo lontano da casa loro. I NOTAV sono in Valsusa, mi direte, e io replico che godono di grande simpatia anche in Toscana, ma solo quando ce l’hanno coi treni, perché gli aereoporti sono molto più chic, più trendy, vuoi mettere. La pista è cemento, bitume sporcizia, rumore, consumo di territorio, ma Firenze è troppo lontana da Pisa per farsi bastare un aereoporto internazionale che c’è già. E i fiorentini zitti, simpatizzando tuttavia coi NOTAV. E i NOTAV zitti, simpatizzando con le villette, le automobili e gli aerei…
Tutto giusto, ma credo che Renzi sia favorevole alla pista maggiorata dell’aeroporto. La cosa importante è che vicinissimo alla costruenda pista parallela alla A11, è prevista la costruzione di un inceneritore che asservirà tutti i comuni della piana fiorentina. E il famigerato parco della Piana (in discussione proprio in questi giorni) è stato pensato in maniera ecologista appunto per coprire queste malefatte. malefatte che non si fermano al blocco dello sviluppo residenziale dei comuni limitrofi, ma che prevede la deviazione del Fosso Reale mediceo e soprattutto la probabile soppressione dell’oasi naturalisca WWF di Focognano. Tutti i comuni limitrofi si sono detti contrari, ma sicuramente le “larghe intese” riusciranno anche qui a fare qualcosa di deleterio.