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L’angelica circonvenzione di Radio Maria

radio_maria_international%20logoAnna Lombroso per il Simplicissimus

E chi non la conosce? è la radio che occupa più bande, larghe o strette che siano,  di Mediaset, quella che mentre vi disponete a dedicare la vostra canzone al fidanzato su Radio Subasio, si impone col rosario del mese mariano, quella che copre il giornale radio con “Vieni, vieni spirito d’amore”, o il meteo con “per i deboli implora pietà”.

Radio Maria, colosso dell’inquinamento elettromagnetico, 850 ripetitori diffusi su tutto il territorio italiano che  garantiscono una copertura maggiore della Rai,  interpreta a modo suo i valori cristiani di amore e pietà, avviando una operazione di fund raising a tappeto dedicata al target dei fedeli e radioamatori più anziani. La segnalazione viene da La Repubblica che racconta di  un lettore preoccupato che denuncia: “Mia madre di 92 anni stava firmando le lettere per devolvere l’eredità alla radio”. Una delle tante  vittime di una delicata e angelica circonvenzione d’incapace condotta tramite invio,  a una mailing list di ultra settantenni,  di una  melliflua ma ferma richiesta di devolvere l’eredità all’emittente, corredata di istruzioni:  “Sai che per fare un testamento olografo basta un foglio bianco, scritto di tuo pugno, datato e firmato?”,  rassicurazioni: “Non danneggi i tuoi familiari, non temere: a loro spetterà comunque un quota del testamento” e accompagnata da un  bollettino di conto corrente.

Dopo il primo contatto epistolare, la radio nota per esternazioni antisemite e anti islamiche e per qualche “sospetto” di razzismo, prassi della radio è l’ “aggancio”  personali, che ricorda  da vicino le tecniche di quelli che arpionano per strada il pensionato che esce dalla posta, vantando amicizie comuni ed  esibendo sentimenti caritatevoli, accompagnandolo a casa per poi derubarlo in cucina davanti alla tazzina di caffè drogato.   E infatti: “Possiamo inviarti una Guida ai lasciti testamentari, un opuscolo o una persona di Radio Maria che può contattarti direttamente. Dicci a che numero di telefono e a che ora, e lascia i tuoi dati anagrafici”.

Intimidazione e ricatto si svelano, espliciti,  dietro alla rivendicazione missionaria:  “Milioni di persone come te e come me ogni giorno sperano, gioiscono e si consolano ascoltando Radio Maria – si legge nella lettera della radio – Vuoi che lo facciano ancora in tanti, vuoi aiutare a portare nelle case la Parola di Dio? Un lascito testamentario, anche piccolo, è un atto d’amore”. E d’altra parte il sistema è quello delle catene di Sant’Antonio, che chissà che cosa  succede, a te e ai tuoi cari, se non rispondi con sollecitudine alla soave raccomandazione e se non ti spendi per allargare la cerchia dei donatori.

Si sa che la Chiesa dei poveri ha sempre avuto un occhio di riguarda per quelli che non passano dalla cruna dell’ago:  c’è la crisi, Radio Maria si vanta di ricorrere alle inserzioni pubblicitarie per non interrompere l’emozione, c’è da sospettare, di qualche esternazione antisemita o ferocemente anti islamica, i grandi ricchi sono meno generosi, in troppi si dedicano a propagandistici aiuti umanitari, l’esenzione dall’Imu non basta mai e nemmeno l’8 per mille, così bisogna percorrere altre strade, allargare la cerchia dei sostenitori. E d’altra parte lo sfruttamento pubblico  dei pensionati è ormai una consuetudine consolidata nello spirito del tempo: tacciati da qualche leader  politico di parassitismo, considerati da molti un pesante e inutile fardello, finora i loro risparmi si limitavano a rivestire il carattere di una compensazione sociale e una formula di assistenza e assicurazione  privata a beneficio dei più giovani. Ma con Radio Maria ora assurgono  a investimento profittevole e  misericordioso per conquistarsi la pace eterna, via etere e tramite comodo conto corrente postale.

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