La domanda che si può porre oggi, in questo desolato 25 aprile che ci fa rimpiangere di non essere nel ’45, se non altro per una questione di dignità, è quella che riguarda il suicidio continuato e aggravato del Pd. L’evento è incontestabile, una classe dirigente si è rivelata in tutta la sua mediocrità e nullità politica riuscendo a trasformare una non vittoria in una catastrofica sconfitta. Ma guardando la figura azzimata e vuota di Letta nipote viene il dubbio che questa sia solo la percezione di gran parte dell’elettorato e che in realtà da molto tempo quello che a noi appare un salto nel vuoto, un insano gesto politico non sia invece il raggiungimento di un obiettivo, un togliersi la maschera soffocante della socialdemocrazia per agire finalmente liberi nel maestrale della conservazione.
L’Espresso pubblica numerose dichiarazioni di Enrico Letta fatte dal 2005 fino ai mesi scorsi. Mettendole insieme ci si può chiedere cosa ci facesse ai massimi livelli del Pd, un personaggio di chiara parte berlusconiana visto che il partito ha prosperato non sul piano delle idee, dei programmi o delle prospettive, ma solo su quello di un anti berlusconismo, molto attivo a parole, ma inerte nei fatti. Anna Lombroso in un post di ieri (qui) ha messo in luce le vaste e ambigue relazioni di questo benestante rampollo del potere che ha condotto un’ esistenza politica di pura rendita. Il collage dei “detti famosi” ci mette però di fronte all’evidenza di una clamorosa contraddizione che è del tutto sfuggita all’opinione pubblica. Qui riporto alcune frasi tra quelle che mi sembrano più significative per illuminare sia le vocazioni politiche del primo nipote d’Italia, sia l’assoluta modestia del personaggio.
“Sembrerà assurdo, ma se non si era ancora capito, io sono un grande fan di Berlusconi. Vorrei, a prescindere dall’esito delle prossime elezioni, dicesse subito che lui si impegna a rimanere nella vita politica italiana e a mantenere la sua leadership del Polo. Perché il mio grande timore è che un Berlusconi che pareggi o perda faccia un biglietto per Tahiti”.
“Nel mio governo ideale vorrei gente in gamba, anche se sta nella Casa della Libertà di Berlusconi: penso a mio zio Gianni, a Casini, a Tabacci, a Vietti e a Tremonti”.
“Come ha detto Bersani, consideriamo legittimo che, come ogni imputato, Berlusconi si difenda nel processo e dal processo.”
“I contenuti della lettera di Draghi e Trichet rappresentano la base su cui impostare politiche per far uscire l’Italia dalla crisi. Qualunque governo succederà al governo Berlusconi dovrà ripartire dai contenuti di quella lettera”
“Il 2011 è stato l’anno che ha definitivamente consacrato Napolitano come forse il più grande presidente della Repubblica che l’Italia abbia avuto. Ha letteralmente salvato il Paese insieme a Monti”.
Dunque con Enrico Letta vice segretario del partito che consistenza reale poteva avere il “mai a Berlusconi” ? Quale sostanza la socialdemocrazia sbandierata? E del resto anche il tenore di inciucio culturale del think tank lettiano, VeDrò, lautamente sostenuto da Enel , Autostrade, gruppo Cremonini, Eni e compagnia cantante, corposamente in linea con Trilateral e Bildelberg, sonoramente accompagnato al pianoforte da Confalonieri, sono una testimonianza assai meno episodica e circoscritta che denunciano una linea del tutto estranea a quella del Pd. O almeno di quella che il Pd prospettava.
Dunque il fatto che oggi sia di nuovo Berlusconi a dettare legge e che il centrosinistra abbia alla fine premuto fortissimo in questa direzione, può sembrare un suicidio, ma in effetti è una scelta fatta all’atto stesso della fondazione del Pd con l’immissioni di posizioni antitetiche a quelle che venivano rappresentate. Un vero tradimento. Ma non un inganno: quello lo ha perpetrato l’elettorato su se stesso. E così siamo arrivati all’ultima berzelLetta di Berlusconi.
Il grosso errore è stato ed è pensare/aver creduto che dal PCI passando per PDS DS ……..fino al PD, si dava il proprio voto ad un partito che raccogliesse istanze di sinistra. Diceva bene Veltroni: ma anche!!!! Il suo contributo allo sfascio per la sinistra è stato la mazzata finale. Fatti i danni ha lasciato le attuali macerie e ha fatto finta di espatriare in Africa ….!!!! Ma come è che i nostri politici quando si ritengono inc..ti dico tutti di andarsene in Africa. Il brutto è che non ci restano!
Le dichiarazioni di un personaggio come Lettino me le ricordo tutte. Me ne sono compilato un florilegio personale in circa dieci anni, espungendole dai principali canali di comunicazione scritta e in video. Quello pubblicato dall’Espresso non è che un sintetico vademecum, peraltro incompleto. Il personaggio ne ha dichiarate di peggiori. Ecco. La realtà è semplice. Io al Lettino gli riconosco onestà, paradossalmente. Mai stato antiberlusconiano (anzi…), né fatto finta d’esserlo. Tutti i miei conoscenti berlusconiani estremi che conosco lo hanno sempre incensato, ammirato, quasi adorato, prima e forse più di berluschino Renzi. Il loro giudizio per me è sempre stato misura di cosa dovevo evitare…
Ora il problema ragazzi, non è il pd, inteso come gruppo dirigente. Non sono mai stati molto bravi a mascherare il fatto di non essere antiberlusconiani (che per me, detto in soldoni è un dovere morale, come difendere la Costituzione, definita “sovietica”, la stessa su cui hanno giurato/sputato Bossi, Gasparri e Napolitano). Il problema sono quei quattro gonzi (stavo per scrivere Gozi, l’ultimo samurai post-prodiano, patetico, ma a suo modo commovente, come il Prof. Parisi…) degli elettori piddini che si sono fatti prendere sotto la zona internaticale per un ventennio (l’ultimo quinquennio, la briga era troppo scoperta per non passare da complici…). Il problema è Vendola Niki e Sellini che sottoscrivendo il contratto capestro all’atto di partecipare alle ‘presa-per-i-fondellarie’ con la sottoscrizione dell’Agenda Monti hanno di fatto avallato questo porcilaio. Vi dice niente il fatto che il Lettino in oggetto sia stato l’unico a non dimettersi dalla Direzione dopo il pasticcio dell’Elezione del Capo dello Stato pagliacciata (con tutto il rispetto per la nobilissima professione di pagliaccio da circo, infinitamente più seria e più utile di una comparsata di una paola micheli qualsiasi in un talk embedded)? Ora sono tutti là, a spartirsi il bottino e a trescare con il Berlusca che li tranquillizza: “state tranquilli, ché non ci andiamo ad elezioni per ora, non voglio mica correre il rischio di perdere il mio alleato più fedele, più servizievole, più utile, fosse che fosse che mi ritrovo qualcuno che fa magari una vera opposizione… che so’ scemo?!?”. Ma sì. Il Cav si è sempre ricordato degli amici fidati…
C’è una fetta di garantiti che non vogliono rinunciare ai loro privilegi, mettiamocelo in testa, che hanno in odio tutto ciò che negli anni è alla loro Sinistra, da Bertinotti nel ’98, alla Sx Arcobaleno, da Vendola a Di Pietro, preferiscono demonizzare Grillo e beatificare Berlusconi. La differenza è che Lettino è a suo modo coerente. Idiota chi votandoli in buona fede non si è mai accorto chi fosse il vicesegretario di quel partito. Sulle posizioni de ‘La Repubblica’, massimo organo di inciucismo peracottaro non mi esprimo. L’odio viscerale del suo fondatore nei confronti del M5S ha trasbordato pure nei confronti del Prof. Rodotà, decadendo nel lerciume e nella volgarità. Gliel’andassero a spiegare ai loro (ex) lettori/elettori che Berlusca è meglio di Grillo, dopo un ventennio che ne fomentano il rancore! De Benedetto-Berlusca…
è esattamente questo…..il quadro è di una chiarezza sconfortante…sconfortante non tanto per il senso in sè, ma per la totale incapacità della sinistra di intercettarla per tempo e isolarla, senza farsi coinvolgere nelle sue tentacolari piroette. ora siamo in balia di un PDL abilissimo, non certo per la sua politica disinvolta e truffaldina, ma perchè PDS, DS, PD sono stati una fucina di mestieranti della politica, senza ritegno che hanno fatto il suo gioco.
La sintesi l’avevo già scritta.
Berlusconi è un ladro di democrazia ma quelli del PD sono dei traditori, per questo motivo sono peggio di Berlusconi.
L’unica speranza che rimare oggi e che la base comprenda e si rifiuti – calata la maschera – di perpetuare l’inganno nei loro confronti facendo mancare il loro sostegno.
niente di nuovo sul fronte occidentale.
leggete:
http://goofynomics.blogspot.it/2013/04/le-colpe-dei-piccini-ricadono-sui.htmlhttp://goofynomics.blogspot.it/2013/04/le-colpe-dei-piccini-ricadono-sui.html