Le belle parole di ieri, i volti nuovi e il fastidio di molti amici nel leggere pezzi che mettevano in guardia contro i miraggi o i fior di discorsi. Il fatto è che forse si acquisisce col tempo e con le delusioni un istinto per la retorica, un sesto senso per i vuoti dentro i cammei dei discorsi. E infatti nello speranzevole intervento della neo presidente della Camera si avvertiva come una eco irrisolta, un pulsare di silenzio oltre la contraddizione di un anno nel quale i suoi grandi elettori hanno fatto l’esatto contrario delle buone intenzioni declamate. E infatti Laura Boldrini dimessasi pochi mesi fa da portavoce dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ Onu, proprio per partecipare alle elezioni, si è prontamente scordata quei profughi per cui ha speso tante dichiarazioni in passato. Ha infatti omesso di prender posizione su un dramma silenzioso che attraversa il nostro Paese.
Infatti il governo ha sospeso dal 28 febbraio l’emergenza Africa, considerando unilateralmente chiuso il problema, diminuendo drasticamente i fondi per i migliaia di rifugiati accolti a causa delle primavere arabe e della guerra di Libia e cessando di occuparsi del problema. Ai richiedenti asilo è stata proposta la firma di una liberatoria in cambio di 500 euro che dovrebbero compensare la cessazione di qualsiasi forma di assistenza. Una situazione disperata, perché i Comuni non hanno soldi per occuparsi anche di questo problema, i profughi sono senza fissa dimora, senza documenti, senza lavoro, senza possibilità di espatrio: hanno ricevuto dall’Italia il riconoscimento di una condizione drammatica, diversa da quella dell’immigrazione irregolare, ma adesso sono stati abbandonati, con un nuovo colpo alla credibilità e alla dignità del Paese, come se non bastasse tutto il resto.
Ma il governo tace, e tace, ovviamente anche quella finzione residuale di Europa così arcigna e vacua. Solo la Caritas diocesana denuncia l’abbandono e sottolinea i pericoli di una situazione di questo tipo e anche la follia di buttare via i tanti interventi formativi finora prodotti, Ma certo non ci si sarebbe aspettati anche il silenzio della persona che dal lontano 1998 e fino a ieri, è stata la portavoce dell’ Onu proprio per i rifugiati. Una memoria un po’ volatile : se 14 anni si dimenticano così in fretta, quanto dureranno i buoni propositi di 20 minuti di discorso?
Mi spiace dirlo ma la posizione di Terza Carica dello Stato in una situazione come quella che si è venuta ad incancrenire nella nostra Repubblica parolaia non vuol dire praticamente nulla. E non parlo della Boldrini, ma faccio leva sull’esperienza di chi l’ha preceduta. Cos’ha portato a casa per es. Bertinotti? ‘Nada de nada’!
Ci si impastoia in giochi e giochini di Palazzo, più che sui contenuti dei singoli ddl ci si perde appresso a calendarizzazioni, emendamenti e sub-emendamenti vari. Si sperde progressivamente il senso della propria missione. Preferirei piuttosto un apparente grigio deputato che, nel rinchiuso e ovattato ambiente di una grigia commissione, si concentra su un solo provvedimento, piccolo ma efficace, che, senza stravolgimenti parlamentari eccessivi, faccia approvare come legge dello Stato e promulghi in G.U. il suo ddl senza ridondanti paroloni o supercazzole buone per un pastone da TG1.
Sfiderei da subito il neo Presidente del Senato, adesso che ne avrebbe il potere, a dar seguito ai suoi bei propositi insediandosi su quell’alta scranna. Bene, caro Piero Grasso, passiamo dai bla bla, buoni per chiosare qualche trattatello ciceroniano, ai fatti: pretendi che si aprano, dalle segrete stanze, gli archivi più scottanti della storia repubblicana. Declassifichiamo il segreto di Stato per illuminare quel non detto, non saputo (che molti di noi immaginano, anche se non conoscono, e altri conoscono, anche se non l’immaginano e non dicono…). Lo faccia domani stesso, tra un’ora, adesso, subito. Se non ora quando? Vediamo se la Terza Repubblica sarà finalmente la Repubblica dei fatti e non delle promesse solenni fatte nel salotto di Floris!
Un sesto senso o forse, semplicemente, un’attenzione continua a quello che è importante e che sfugge, almeno in certe fasi ( ma è davvero solo caso?)alla politica.I discorsi iniziali sono momenti importanti, politici essi stessi, carichi, da sempre, di forti valori simbolici. Notare certe assenze è doveroso.Ci si entusiamerà per altro.
Datele tempo. Con tutti i pasticci e le arroganti sistematiche iniziative del governo Monti non so proprio da che parte dovrebbe cominciare per ritornare alla normalità. Con la situazione creata da Monti ci vorrebbe un intervento miracoloso per ripristinare giustizia e verità.
La responsabilità del governo e del Pd (lei è di Sel!) sul dramma di cui parli non è certamente attribuibile a Laura Boldrini o coloro che tu chiami “grandi elettori” molti dei quali sono per la prima volta in Parlamento
(Spero che questo commento non sia censurato come è stato fatto con uno dei miei ultimi precedenti!)