Agi Berta per il Simplicissimus
Sui media europei più che sui giornali ungheresi rimbalza la notizia: il governo di Budapest vuole modificare un terzo della nuova costituzione formulata ed adottata appena tredici mesi fa dallo stesso esecutivo. La nuova “legge di base” – espressione farraginosa coniata ad hoc che sostituisce la troppo “cosmopolita“Costituzione – già nel momento della sua entrata in vigore aveva causato molte polemiche per il suo carattere conservatore, decisamente nazionalista e potenzialmente autoritario. Il 2 gennaio 2012 mentre il governo festeggiava la nuova costituzione nell’edificio blindato dell’opera, per le strade di Budapest si svolgeva la più grande manifestazione di protesta dopo il crollo del muro di Berlino.
In effetti la nuova Costituzione conteneva diversi cose discutibili la cui modifica fu anche chiesta dalla commissione UE, ma poi come spesso succede, tutto finì nel dimenticatoio e il testo rimase invariato.
La costituzione inizia con la prima riga dell’ inno nazionale “Dio benedici gli ungheresi”, cambia il nome del paese da Repubblica ungherese a “Paese degli ungheresi” (Magyarorszag nome composto che comunque è in uso per indicare altri paesi come per esempi Olaszorszag = Italia). Riconosce famiglia solo l’unione di un uomo e di una donna, protegge il feto dal momento del concepimento (l’aborto dunque potenzialmente è anticostituzionale anche se di fatto la legge ancora non vieta l’interruzione della gravidanza) e obbliga i figli a prendersi cura dei genitori anziani. Sostiene culturalmente, politicamente ed economicamente le minoranze ungheresi che vivono fuori dai confini nazionali, (preannuncia la possibilità della doppia cittadinanza che successivamente è stata effettivamente introdotta) e nel contempo assicura alcuni diritti , come per esempio il diritto alla salute o alla pensione, ma solo per i cittadini “meritevoli”quelli che con la loro vita e con il loro contribuiscono allo sviluppo della patria.
E ora, dopo appena un anno il governo intende modificare anche questa costituzione già politicamente opaca in una direzione ancor più marcatamente autoritaria che possiamo riassumere grosso modo nei seguenti punti:
1) Nuovi limiti alla Corte costituzionale che d’ora in poi non avrà diritto di respingere leggi ritenute anticostituzionali nel contenuto, perché potrà intervenire solo sulla forma.(sic!) Decadranno anche le decisioni della corte precedenti al gennaio 2012, soprattutto le leggi che riguardano la limitazione delle libertà di stampa, la giustizia e la scuola.
2) La contestatissima legge bavaglio ora entra nella costituzione sotto la dicitura ambivalente: “ L’esecutivo ha diritto di limitare la libertà d’espressione in nome della difesa “della dignità della Nazione, dello Stato e della persona”. Questa modifica arriva giusto in tempo per annullare legalmente la quarta sentenza del tribunale che aveva condannato l’organo di controllo dei media per aver illegalmente privato Klubradio, unica emittente libera del Paese delle sue frequenze. L’agonia del Klubradio continua da due anni e le 4 sentenze pronunciate a suo favore, sono rimaste del tutto inascoltate dal Nmhh (ente nazionale dei media e delle notizie che di fatto è un organismo di censura)
3) La famiglia riconosciuta dallo Stato è solo l’unione ufficializzata dal matrimonio di un uomo e di una donna che si sposa al fine di mettere al mondo dei figli. Nemmeno l’unione di un uomo e una donna conviventi che si occupano dei figli d’un altro avrà la stessa dignità. La coppia di fatto potrà assicurarsi qualche diritto solo nel caso di figli comuni. Ovviamente nessun riconoscimento alle coppie omosessuali.
4) Le università passeranno sotto il controllo dello stato. Recentemente sono già avvenuti dei licenziamenti ufficialmente per “razionalizzazioni di tipo economico”, ma nei fatti l’espulsione dei docenti nascondeva delle epurazioni di ordine politico. Il governo vuole legare i giovani laureati al paese, impedire l’emigrazione, riesumare una norma del vecchio regime socialista con una differenza sostanziale però. Il socialismo reale assicurava delle borse di studio per ciascun studente, mentre il governo di Orban ha tagliato gli investimenti, chiuso le case dei studenti, aumentato le tasse universitarie e dimezzato o cancellato le borse di studio, specie nelle materie umanistiche. Questo stesso governo ha abbassato anche l’obbligo scolastico dai 18 a 15 anni, e in due anni del governo sono crollate anche le immatricolazioni universitarie
5) Poiché alcuni aspetti della pesante crisi economica che colpisce il paese – su 10 milioni di cittadini oltre 4 milioni vivono sotto la soglia della povertà – sono ahimè visibili, il governo vuole eliminare almeno la visibilità della miseria rendendo reato il vagabondaggio dei senzatetto che saranno punibili con la galera.
6) Il vecchio partito comunista (Magyar Szocialista Munkaspart) che prima del 1989 contava 900 000 iscritti e che nel 1988-89 divenne Partito socialista, una forza politica affiliata ai socialisti europei come Pd o Spd o il Ps francese o il New labour dovrebbe essere definito nella costituzione un “associazione criminale“, rendendo cosi possibile non solo dei processi politici (e’ un vecchio sogno di Orban “far fuori” il suo principale avversario Gyurcsany con un processo politico del genere ) , ma privando le persone una volta impegnate nella politica anche della loro pensione.
Questo golpe porta ad un ulteriore ed ancor più grave strappo ai valori europei, dunque. E’ avviene appena pochi giorni dopo che Orbàn ha nominato Gyorgy Matolcsi , il precedente ministro delle finanze, a capo della Magyar Nemzeti Bank (Banca centrale): il personaggio con la sua politica economica aveva causato già dei danni incalcolabili, danni che i media del regime negano, anzi cercano di presentare questi due anni come “la favola della rinascita ungherese”.
Purtroppo la favola riguarda solo le oligarchie vicino al potere, che si stanno arricchendo a scapito del resto del paese.
Probabilmente non riusciranno a lungo mantenere l’illusione che tutto va bene, dunque avranno bisogno di altri capri espiatori – oltre ai soliti rom e agli ebrei – per spiegare l’impoverimento generale in atto. Ricordo che alcuni mesi fa un deputato del parlamento ungherese aveva proposto di stilare la lista degli ebrei perché minacciano la sicurezza nazionale!)
Quest’ultima mossa, quest’ultima radicalizzazione della costituzione credo che faccia parte di un gioco subdolo. Molto probabilmente l’EU, anche per accogliere le richieste di aiuto di numerose organizzazioni civili ungheres,i questa volta reagirà. Magari con sanzioni, forse con il togliere il diritto di voto all’Ungheria nel parlamento europeo… o altre misure. Ma a questo punto, dopo aver lasciato correre per troppo tempo, qualsiasi cosa faccia, servirà ad Orban per dimostrare che la EU vuole tenere l’Ungheria in uno stato coloniale e che sono le organizzazione giudaico massoniche europee ad ostacolare lo sviluppo economico del paese.
L’antieuropeismo abilmente manipolato dai media governativi è già forte nel paese. Dopo il flop con l’ Fmi, Orban aveva trovato nella Russia di Putin un finanziatore, mentre l’estrema destra (Jobbik) è finanziata dall’ Iran. Rompere con l’Europa risolverebbe molti problemi, non ultimo potrebbe sollevare Orban dal mantenere una parvenza di stato democratico.
Agi Berta, ungherese, ma da moltissimi anni residente in Italia, è autrice di “Confini Incerti” (qui), libro nel quale, sullo sfondo di quasi un secolo di avvenimenti, narra le vicissitudini della sua famiglia intrecciando i fili della storia tormentata del proprio Paese con il microcosmo familiare.
Purtroppo la verità non si può leggere da nessuna parte, e le persone come la Sig.ra Berta si approfittano del fatto che nessuno in Italia capisce l’ungherese. Quindi non si teme che possano leggere i testi stessi delle leggi… si può andare in giro a raccontare barzellette sul “fascismo” in Ungheria.
Si vergogni Sig.ra Berta! Si vergogni…
La maggior parte dei punti qui menzionati sono semplice bugie della Sig.ra Berta. La nuova onda di modifiche è stata richiesta appunto dalla Corte Costituzionale, che ha obiettato al fatto che le leggi costituzionali ungheresi sono contenute in due leggi (la Costituzione stessa, e le “regole provvisorie costituzionali”). Quindi ha prescritto che le due leggi siano unite. Infatti questa modifica è solo una modifica tecnica, la maggiorità delle regole qui citate sono già in pratica.
Quindi la rettifica alle bugie:
1) La Corte Costituzionale in ogni paese democratico ha il diritto solo di interpretare la costituzione, non scriverla (o annularla). Questa comunque è stata la pratica pronunziata dalla Corte Costituzionale stessa, nella sua risoluzione nr. 43/1994, quindi 19 anni fa. Non è una cosa per niente nuova.
2) Leggi contro le espressioni di odio sono presenti in quasi tutti i paesi dell’Europa. Questa modifica è stata varata appunto alla richiesta delle organizzazioni ebraiche ungheresi per combattere le espressioni di odio da parte di estremisti diventate frequenti negli anni passati. Non ha niente a che fare con la censura, o la restrizione della libertà di parola.
3) La modifica riconosce come “la base” della famiglia le coppie umane formate per la intenzione di procrearsi. Questo non si deve confondere con la definizione della famiglia. Non significa che lo stato non riconoscerebbe altre forme. Comunque tutte le relazioni ereditarie sono riconosciute dalla legge come familia, inclusa l’adozione. Un’altra solita bugia della Sig.ra Berta.
4) Le università non passano allo stato, ma vengono riconosciuti come enti statali. Quindi sono responsabili per i fonti ricevuti dallo stato. Non è vero che la legge impedirà agli studenti di lavorare all’estero. Ma per quelli che studiano con una borsa di stato, sarà obbligatorio rimanere a lavorare in patria per 10 anni dei prossimi 20. Se uno non vuole rimanere, può sempre pagare i suoi studi, o approfittarsi del credito scolastico introdotto (a tassa sotto inflazione, quindi molto vantaggiosa) dal governo. è una cosa di principio: se i contribuenti ungheresi pagano gli studi a qualcuno, è richiedibile che rimangano dopo a ripagare la cortesia restando in patria a pagare le tasse, come tutti gli altri.
5) Negli anni 2006-2010 sono morte di freddo 131 persone senzatetto in Ungheria. Da quando questa regola è entrata in effetto (un anno) è morto solo uno. La Sig.ra Berta dimentica di menzionare che la legge contiene anche il diritto di ogni cittadino di avere un’abitazione. Perciò il governo ha aperto molti nuovi ospizi, tutti quelli che vogliono un tetto, lo possono avere. Questa legge non solo combatte la criminalità e rende le nostre piazze più pulite, ma salva la vita ai senzatetto, come si vede dalle statistiche!
Er.Corr.: laddove c’è la dicitura “piazza” aggiungasi “pulita” (ma penso sia intellegibile). Me ne scuso.
Il livello di antidemocrazia rappresentato dal regime di Orbàn ha rotto gli argini, e non si sa che genere di sanzioni possa intraprendere l’UE per limitare l’oligarchia che sta condannando una nazione un tempo molto civile e mitteleuropea alla segregazione internazionale. ‘Ishten aldd meg a Magyart’, è la prima strofa dello struggente inno magiaro, che è suggestivo se compone i versi appunto di un inno nazionale, pericoloso se diventa il primo articolo di un testo costituzionale (ne sappiamo qualcosa da queste parti di Stati Etici e/o Confessionali). In questi ultimi anni Orbàn e i suoi ministri della Cultura hanno fatto piazza di eminenti figure accademiche ungheresi con l’unico pretesto di collusione col passato regime socialista (un nome su tutti: l’intellettuale di livello continentale Agnes Heller, che peraltro era invisa anche ai comunisti pre-Muro per la sua autonomia di pensiero; l’hanno a poco a poco isolata, facendogli mancare i mezzi per espletare il suo lavoro, accusandola, come tanti suoi colleghi umanisti, di essere una perdigiorno, mangiapane a ufo, manco fosse stata una parlamentare della Repubblica Italiana…). Da questo articolo circostanziato di Agi Berta noto con timore che il livello di guardia si è di molto oltrepassato (mettere fuorilegge un partito è da intervento dei caschi blu dell’ONU). La cosa terribile è che le improcrastinabili sanzioni UE molto probabilmente rafforzeranno quel regime in procinto di diventare una dittatura.
Sono molto preoccupato per il destino degli amici ungheresi.
Questo tipo di Europa ricorda molto quella dell’appeasement. Manifestazioni di governo così palesemente contrari allo spirito democratico devono essere arginati prima possibile, perchè poi diventa sempre più difficile. Se vogliamo imparare qualcosa dalla Storia, qui sappiamo come va a finire questo film.
Soggettivamente mi piacciono molti dei punti in questione, ma per l’appunto è soggettivo, il problema rimane sempre lo stesso, questo genere di modifiche dovrebbero essere dal governo solo proposte e poi il popolo attraverso un referendum decida quale approvare o meno, in breve il governo è già autoritario. ciao 🙂