Immortalati mentre fanno cascare la scheda nell’urna i leader non mancano di pronunciare solenni e storiche dichiarazioni. Questa volta sono stati particolarmente pregnanti a dimostrazione della straordinaria qualità del ceto politico e hanno quasi tutti cercato di dire qualcosa contro l’astensione, sentita come una minaccia.
Napolitano: “E’ talmente implicito quello che c’e’ scritto nella Costituzione che non c’e’ bisogno di appelli al voto”
Bersani: “Adesso mi fate votare tranquillo che ho già parlato tanto questi giorni. Oggi è una giornata di festa, poche chiacchiere”
Monti. Non ha parlato al seggio perché gli spin doctor non avevano preparato nulla, ma su twitter si è scatenato: “Ricordiamoci sempre che il votoè l’essenza della democrazia” Ciumbia.
Maroni. Anche lui su Twitter: “Ho votato presto in mattinata. Votare e’ un diritto, votare e’ un dovere civico”
Vendola: “”Ho votato. Se non lo avete ancora fatto, fatelo anche voi. E’ importante!”.
M5S. Finora Grillo non si è presentato al seggio, ma la giornata grillina è stata lo stesso animata da un dibattito, nato guarda caso a Bologna, se fosse il caso di leccare la matita copiativa o meno prima di apporre la croce sul simbolo. Per alcuni inumidire la matita evita i brogli rendendo la scelta ben visibile, per altri rischia di spandere e macchiare la scheda. Socmel che questione.
Berlusconi. Non ha detto nulla, ma ancora una volta, suo malgrado, ha fatto la figura dello sciupafemen.
E’ proprio quando sono in posa al seggio mentre introducono la scheda nell’urna che emerce senza dubbio di dubbio l’essenza della loro nullità. Se non hanno un perzzo di carta in mano da leggere, il più delle volte preparato da altri, non sanno esprimere nulla di proprio. Compreso il pro fesso rino “ROVINA ITALIANI”!
Anche quelli che non parlano al seggio, esprimono efficacemente la loro nullità!!!
Con tanto di foto pubblicata dal Fatto in cui il cainano slinguazza modello Fantozzi alla vista delle grazie delle contestatrici.