Stamattina questo blog è uscito con la notizia che la signora Laura Puppato, auto candidatasi alle primarie del Pd, mentre si compiace di parlare di diritti civili, è in realtà protagonista di una legge regionale del Veneto in cui si dà libero accesso nelle strutture sanitarie ai movimenti per la vita, nel tentativo evidente di svuotare dal di dentro la legge 194 e i consultori. Il pezzo lo potete leggere qui. In seguito la signora Puppato avendo letto il post su un sito che lo aveva ripreso si è affrettata a “smentire” e a parlare di malafede altrui. In realtà non viene smentito nulla e la candidata si limita a dare una interpretazione edulcorata ed evasiva, nella quale vorrebbe apparire addirittura come eroina della 194 e custode della laicità. Il tutto lasciando intuire il disappunto di essere stata “pizzicata” e utilizzando le modalità più trite e più banali del politichese.
La replica della Puppato merita dunque un’analisi approfondita per svelarne oltre alla vuota retorica, anche i meccanismi con cui i presunti volti nuovi cercano di prendere per i fondelli l’opinione pubblica usando vecchissimi metodi.
“Fino all’annuncio della mia candidatura ai media nazionali e ai siti di gossip politico non interessava nulla di quanto accadeva in Veneto. Ora improvvisamente si è andati a rovistare nella spazzatura”.
Ora mi piacerebbe sapere cosa intende per spazzatura, forse l’operato della giunta regionale? Non le pare una frase infelice e del tutto fuori posto per chi aspira addirittura alla presidenza del consiglio? Farsi prendere dalla stizza persino nelle parole scritte mi sembra davvero il segno di un’ inadeguatezza fondamentale.
“Prima sui costi della politica, parlando senza fondamento di soldi “in nero” dati ai consiglieri regionali. Ora pescando una legge di iniziativa popolare presentata al Consiglio regionale del Veneto per regolamentare le iniziative mirate all’informazione sulle possibili alternative all’aborto.”
Vorrebbe essere così gentile da lasciare la parola alla Corte dei Conti che sta studiando gli incartamenti? Così se non altro per buona educazione istituzionale, casomai mancasse quella personale.
“Una legge voluta dal Movimento per la vita per consentire la presenza dei volontari del Movimento per la vita negli ambulatori, nei reparti e nei consultori della Regione, che è stata stravolta nella forma e nei contenuti, anche grazie al mio lavoro, rispetto al progetto originario che la maggioranza Pdl-Lega avrebbe approvato tout court. Non una sola parte di quella legge originaria è stata salvata nel progetto approvato”.
Non mi risulta che il Movimento per la vita abbia nessun eletto in consiglio. Ha fatto solo una petizione che poi è stata tradotta in legge, dalle forze politiche e dunque anche grazie alla sua volontà. Non le pare stano che una legge che avrebbe trovato una sicura maggioranza sia stata votata da 11 consiglieri Pdl, 11 della Lega e 11 del Pd? Non sente lo sgradevole odore dell’inciucio?
Lei sa cosa sono i movimenti per la vita? Sono quelli che vanno da Napolitano a portargli 9 litri di acqua per simboleggiare quella “che ad Eluana è stata negata” . Sono sempre quelli, intrisi di un fondamentalismo che non ha nulla di civico e di civile, capaci di chiamare “assassinio legalmente assistito” la pietà umana che ha posto fine allo scempio della Englaro, all’uso inamissibile e vergognoso di una tragedia per fini politico-chiesastici. Lei li fa entrare nei consultori e le sembra tutto normale? E adesso ci viene a dire di essere favorevole a una legge sul fine vita?
“Venire descritta come una delle maggiori promotrici di una legge nefanda e indecente come quella originaria, è cosa che offende la verità perché è semplicemente, spudoratamente falsa. Basta leggere attentamente i comunicati stampa e i verbali della discussione in aula, come pure tutte le mie interviste successive. Capisco che è più facile fare un copia-incolla senza verificare le fonti, ma l’informazione o fa questo mestiere o fa “disinformazione” . Mi rendo conto che la mia candidatura dà fastidio e che si tenti di montare una macchina del fango per dividere, in questo caso, il fronte delle donne, ma chi ha preso una mia dichiarazione e l’ha appiccicata in mala fede e maldestramente in un altro contesto, ne risponderà nelle sedi opportune. Io, si sappia, non mi arrendo all’idea di un Paese in cui si continuano a condannare gli onesti e a delegittimare in modo calunnioso le persone che con coraggio vogliono cambiare le cose.”
Se lei fosse minimamente in buona fede ci avrebbe detto come e in che modo la sua opera ha fatto sì che la legge venisse cambiata. A me risulta che la proposta di legge originaria desse accesso ai movimenti per la vita solo nei consultori. Poi dopo il suo eroico intervento a favore della 194 , il testo approvato dal Consiglio regionale apre le porte all’intrusione dei movimenti e delle associazioni non solo nei consultori, ma in tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie, Le risulta o sono più informato io di lei sulla legge? E le pare che questa “apertura” possa in qualche modo contrastare l’obiezione di coscienza o non piuttosto portare alla privatizzazione dei servizi sanitari e/o alla clandestinità? La prossima volta che parla di malafede lo faccia direttamente davanti allo specchio perché la cosa avrà più senso. Ah dimenticavo che durante la discussione della legge da lei così magistralmente modificata, i movimenti per la vita sono stati accolti nel Palazzo dove si sono messi a recitare il rosario, mentre le donne che si battono in difesa della 194 sono state tenute fuori.
A questo punto ciò che la signora Puppato meriterebbe è un amen sulla sua candidatura.
perchè questa campagna diffamatoria nei confronti di Laura Puppato?Chi ha paura di Laura Puppato.mi sembra che vogliate avere ragione misitifcando e falsando le ragioni portate avanti da Laura…al posto del recensore di questo articolo,mi vergognerei un pochino!
Oppure Puppato. Dio ce ne scampi e liberi. Grazie per la tua analisi. Se mi dai un tuo e-mail ti invio una lettera che ho inviato alla segretaria regionale del PD ed una nota alla giornalista di Pubblico, Paola Natalicchio
Gaimpiero: guarda che essere a favore dell’aborto non vuol dire prenderlo alla leggera questa e’ una tua mistificazione. Tra l’aborto ed altri metodi anti-concezionali quali preservativo, pillola, spirale etc preferisco gli altri metodi anti-concezionali e trovo che i consultori dovrebbero essere tappezzati di informazioni su questo. Certo e’ che se il concepimento avviene diventa una scelta personale e dolorosa. Le associazioni femministe in questo senso sono tutte pro-aborto.
E hai ragione a dire che non e’ facile far cambiare idea agli obiettori, essendo i motivi di carriera spesso piu’ forti della coscienza. L’unico modo per contrastare questo e’ garantire che non ci siano solo obiettori nei consultori cosa che la Puppato sta cercando di fare facendo un censo di obiettori.
scusa Alessandra…….non sapevo che ci fossero associazioni “a favore dell’aborto” (un solo nome, please….), in contrasto con le associazioni per la vita…..pensavo che non fosse una lotta tra opinioni di associazioni….ma una scelta individuale, sofferta, dolorosa, quasi sempre inevitabile, non augurabile a nessuna…..Il concetto poi che le associazioni ” a favore” potranno così far cambiare opinione ai medici obiettori…non lo commento nemmeno.
Gianpiero
Mi sembra che le due versioni postate da Adele sopra non lascino spazio ad equivoci sul fatto che la Puppato abbia ragione. La seconda versione oltre a lasciare spazio di divulgazione a tutte le associazioni – quindi anche a quelle a favore dell’aborto – e non solo a quelle dei movimenti della vita, parla anche di regolamentazione delle modalita’ di divulgazione. Se e’ vero che i consultori in Veneto sono gia’ pieni di obiettori di coscienza questo puo’ essere un bene.
Ripeto quel che scrissi in risposta ad un’ altro post: ma l’ accaduto vi meraviglia? Come si fa a reputare il PD un partito di sinistra? E, ancora di piu’: come si fa a votarlo quando poi fa una politica fotocopia di un partito di destra? E ancora: ma vi appassionano tanto queste cosiddette primarie di un partito che di sinistra certo non è tant’è che Letta ha dichiarato che chiunque ne venga vincitore dovrà muoversi nel solco tracciato da Monti? E la base di SEL che risponde al diktat del gruppo parlamentare unico imposto dal PD? Ma hanno fatto una scissione per finire come Crucialelli e Garavini a suo tempo? Meditate, meditate ……
http://web.rifondazione.it/home/index.php/prima-pagina/14214-dalla-pagina-facebook-di-referendumlavoro#yvComment14214
«la diffusione e la divulgazione dell’informazione sui diritti dei cittadini con riferimento alle questioni etiche e della vita»
E quali sarebbero le questioni “etiche”? Chi è che decide cosa è etico e cosa non lo è?
Giocano con le parole per disinformare, si riempiono la bocca con la “difesa della vita” per far credere che l’aborto sia un omicidio. Purtroppo trovano terreno fertile nell’ignoranza di molte persone che non conoscono la legge 194 e confondono il feto con l’embrione.
Quando scoppiò la polemica sulla RU486 il presidente del movimento per la vita disse: “come si fa a dire che l’embrione è una persona se basta prendere una pillola per eliminarlo?” Un duro colpo per la disinformazione!
Quelli del “movimento per la vita” sono solo dei fanatici sessuofobi. Non gliene frega niente degli embrioni che sono cellule microscopiche (la legge permette l’aborto fino al 90° giorno di gravidanza, dopo solo in casi particolari), il loro obiettivo è spaventare le donne, soprattutto le ragazze, per la loro miserabile propaganda sulla morale sessuale. Infatti sono gli stessi che sono contrari al preservativo e a tutti gli anticoncezionali, oltre all’educazione sessuale nelle scuole. Sembra una contraddizione ma non lo è, per questa gente il sesso è consentito solo dopo il matrimonio (!!!) e se le donne potessero acquistare la Ru486 in farmacia come in tutto il mondo libero e civile (quindi non in Italia) per loro propaganda sarebbe la fine.
PdL originale:
Art. 1 – Pubblicità.
1. In ogni consultorio e nei reparti di ginecologia e ostetricia a finalità informativa deve essere esposto ben in vista il materiale informativo dei movimenti e delle associazioni legalmente riconosciute aventi come finalità l’aiuto alle donne in difficoltà orientate all’interruzione della gravidanza, sui rischi sia fisici che psichici a cui si espone la donna con l’interruzione di gravidanza e le possibili alternative all’aborto.
Art. 2 – Divulgazione e informazione.
1. Ai movimenti e/o associazioni di cui all’articolo 1 viene concesso di espletare il loro servizio di divulgazione e informazione nei consultori familiari, nei reparti di ginecologia e ostetricia, nelle sale d’aspetto e atri degli ospedali.
Art. 3 – Vigilanza
1. I direttori sanitari delle ASL e delle Aziende ospedaliere devono vigilare sul rispetto della legge.
2. Saranno previste sanzioni per chi dovesse negare o intralciare l’operato dei movimenti e/o associazioni di cui all’articolo 1 fino a revocare la pratica degli interventi di aborto volontario nelle strutture inadempienti.
Legge approvata:
1. La Regione del Veneto promuove e garantisce nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie e nei consultori la diffusione e la divulgazione dell’informazione sui diritti dei cittadini con riferimento alle questioni etiche e della vita, riconoscendo a tutte le associazioni, di cui al comma 2, pari opportunità di comunicazione.
2. Per le finalità di cui al comma 1 e nel rispetto della privacy, la Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente in materia socio-sanitaria, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, individua con regolamento le modalità di diffusione e di divulgazione da parte delle associazioni di volontariato, iscritte nell’albo regionale o riconosciute a livello nazionale.
E’ così oppure no? Si spieghi e non sia evasiva, Puppato, non serve a nulla.
Ti sei dimenticato di chiederle se, come la Binetti, che pure era nel Pd di Bersani, indossa anche lei il cilicio ! Non che mi interessi molto perchè io il Pd catto-comunista non lo voterei nemmeno se fosse l’unico partito alle prossime elezioni!