Anna Lombroso per il Simplicissimus

Circa una volta al mese il sindaco Alemanno ci tiene a ricordarci di essere un fascista. Farebbe meglio a ricordarci che è sindaco, come starebbe a dimostrare quella fascia tricolore che lui indossa impropriamente e solo per l’infelice assonanza, per esempio garantendo che funzioni la metro B.
Stavolta, oggi pomeriggio, è la volta della Decima Mas, commemorata tramite premio, giunto alla terza edizione, e «intitolato a due grandi cittadini romani come Bartolo Gallitto e Raffaella Duelli, per quello che seppero donare alla Patria nell’interminabile dopoguerra italiano».
Purtroppo il periodo post bellico è invece finito e non solo perché siamo di nuovo in guerra e contro i nemici di sempre, ma anche perché la pietra che si vuole mettere sul passato condanna all’oblio la storia, legittimandoci come un Paese incline a rimuovere resistenza e dignità.

I due grandi cittadini infatti sono l’ausiliaria scelta Raffaella Duelli e il comandante fascista Bartolo Gallitto, entrambi appartenenti alla formazione militare X Mas e l’evento è organizzato – così per non lasciare dubbi – proprio dall’associazione X flottiglia Mas e da quelle Campo della Memoria ed Armata Silente.
A conferma che per i fascisti che occupano la città, il ricordo è un dono – o un onere – a intermittenza come certe intelligenze, che tra l’altro non stanno mai zitte, altro che silenti, la memoria salta su dalla tomba oltre che per via del Campo di cui sopra, anche perché sarà appunto alla memoria anche il premio destinato a altri due grandi romani: Giulio Caradonna, deputato nelle file dell’Msi, e a Tony Augello, «indimenticabile» capogruppo di An in Comune dal 1997 al 2000, a conferma che nulla ci viene risparmiato. Col premio «si intende offrire un riconoscimento a quei romani che si sono saputi affermare nel mondo del lavoro e delle professioni, avendo come comun denominatore l’amore per la propria città e per la propria Patria” difendono il sindaco i consiglieri Guidi e Di Cosimo del Pdl.

Insieme a assassini, noti picchiatori, golpisti e cialtroni essere premiati saranno il preside di uno dei più noti licei della Capitale, un primario, un professore universitario, un giornalista e scrittore nonché ex consigliere comunale di Roma. Non so chi siano, ci piacerebbe declinassero il cortese invito, ma è difficile tirare il sasso contro i festosi premiandi se il primo a legittimare proprio i ragazzini di Salò, equiparandoli ai Fratelli Cervi ai morti di Fossoli, ai partigiani passati per le armi e torturati anche da quei ragazzini scapestrati, fu un presidente del Senato della Repubblica, Luciano Violante, presto seguito con entusiasmo da varie frange revisioniste soddisfatte di mettere mano a una di quelle pacificazioni odiose, utili a rendere tutti uguali e tutti “innocenti” sotto il cielo.

Non occorre una istruzione superiore e nemmeno quei ricostituenti che ci davano prima della maturità per ricordare che nello sbandamento delle forze armate dopo l’armistizio e la fuga ignominiosa del re nonno del noto cantante e ballerino, alcuni ufficiali della Xª MAS, rimasti alla sede della Spezia, con a capo Junio Valerio Borghese decisero di continuare la guerra al fianco del Terzo Reich «per riscattare l’onore militare dell’Italia, riconquistare la stima della Germania e ricondurre le due nazioni sul piano dell’alleanza». Perfino Alemanno perfino i consiglieri del Pdl che quando sentono parlare di cultura imbracciano il mitra, potrebbero saperne qualcosa di più e mica sui libri, basta Wikipedia: “durante i due anni che seguirono l’armistizio, la Decima Mas operò in coordinazione coi reparti tedesche sia per contrastare l’avanzata alleata dopo lo sbarco di Anzio e sulla Linea Verde e nel Polesine sia in operazioni antipartigiane, attività durante la quale l’unità impiegò metodi di repressione violenti e terroristici e si macchiò di crimini di guerra”.

Perfino il mio pc è stanco di scrivere sempre le stesse cose, ma loro non si stancano di essere fascisti, poco ripuliti, malgrado adesso attraversino le dinamiche geografie neo-liberiste alternando le privatizzazioni che offendono il voto popolare con l’oltraggio a un periodo storico che quello stesso popolo seppe redimerlo dalla vergogna. Per un po’ soltanto, pare..