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Caccia…moli

Guarda cosa può fare il denaro: alle volte da sterco del diavolo finge di essere galantuomo. E’ così di fronte alle proteste per l’acquisto degli F-35 e al pericolo che la commessa possa saltare , di punto in bianco i vertici militari ci fanno sapere che siamo in guerra. E che quella delle missioni di pace è una pura finzione.

Il generale Giuseppe Bernardis, in un’intervista a L’Espresso, rivela che sulla Libia abbiamo sganciato 710 tra bombe e missili e che in Afganistan la situazione è più meno uguale, solo che per salvare la faccia facciamo bombardare al’occorrenza da aerei dell’alleanza. Certo un segreto di Pulcinella, ma si sa che la tecnica di negare sempre e comunque un certa efficacia ce l’ha. Fino a che la farsa non rischia di rivolgersi contro i commedianti: a quel punto conviene buttare il canovaccio e introdurre una verità a puntello di una grande bugia. Se le missioni di pace sono in effetti delle missioni di guerra, allora occorre dotarsi degli strumenti adatti, cioè dei caccia di ultima generazione, ossia gli F 35.

Fin qui la rivelazione del generale riesce a dare tutto il senso dell’ipocrisia che regna nel Paese, una doppiezza che solo di fronte ad interessi di qualche tipo viene meno. Il capo dell’aeronautica militare dimentica però alcune cose essenziali: che le missioni di pace si svolgono di solito in Paesi che non dispongono di aviazione, che se ce l’hanno è più sulla  carta che in cielo e che in generale non dispongono di mezzi particolarmente sofisticati: gli aerei che già abbiamo, come appunto dimostra la Libia, sono più che sufficienti. Del resto in Afganistan gli americani utilizzano alla grande gli  A 10, progettati negli anni ’60, gli stessi aerei che si sono dimostrati alla fine i migliori anche nelle due guerre contro l’Irak.

Ma il generale dimentica anche altre cose che sconsigliano l’acquisizione di questo strumento bellico, anche al di là e al di sotto di considerazioni economiche, etiche e costituzionali: 1) l’ F35 è un caccia considerato da tutta la stampa specializzata mondiale  una macchina nata male e che per giunta costringe a spese di manutenzione del 40% per cento superiori a quelle degli attuali caccia.   Non è un caso che molti paesi partecipanti al progetto abbiano fortemente diminuito il loro interesse, Stati Uniti compresi.

2) La versione a decollo verticale, uno dei motivi per i quali abbiamo costruito una portaerei e a suo tempo abbiamo mostrato interesse per il progetto, ha incontrato sempre maggiori difficoltà e potrebbe anche non essere mai realizzata, visto che già la Gran Bretagna vi ha rinunciato e l’Us navy è in procinto di fare il medesimo passo. Ma anche se alla fine questa versione uscisse, dopo tanto travagli e fallimenti, è lecito pensare che sarebbe men che modesta.

3) Per il progetto abbiamo già speso due miliardi (non contando il miliardo per la portaerei) senza però chiedere e ottenere nemmeno una ricaduta decente dal punto di vista produttivo e tecnologico. All’Italia sarà affidata la costruzione dell’ala sinistra per i caccia che verranno venduti in  Europa, cioè a noi stessi, ad Olanda, Norvegia (che per poche decine di macchine ha ottenuto assai di più) e Danimarca. Purtroppo l”F35 è ad ala fissa, vale a dire che le ali sono assai meno “tecnologiche” di quelle Tornado che pure abbiamo costruito per anni.

Non voglio nemmeno chiedermi le ragioni di questa situazione per evitare la tentazione di dire che l’ F35 avrebbe il suo miglio utilizzo contro i suoi acquirenti, sta di fatto che ci apprestiamo a spendere molti miliardi che un aereo eccessivo per le “missioni di pace”, ma allo stesso tempo inferiore alle macchine analoghe che già possiedono, tanto per dire, Russia e Cina. Infine, ciliegina sulla torta, noi stessi stiamo progettando radar da postazione mobile in grado di superare le capacità stealth dell’F35 che del resto è uno dei pochi atout di questo caccia.

Forse sarebbe il caso di capire quale sia la logica che guida il nostro sistema di difesa, sempre che vi sia e che non contempli semplicemente il fare da ascari della Nato e degli Usa per le varie “guerre di pace”. Se è in busta chiusa, apriamola, anche se temo avremmo spiacevoli sorprese.

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