Se invece vi fregate 13 milioni di euro, vi comprate dei megappartamenti, fate una vita da nababbo, esportate in banche estere i milioncini avanzati, non può succedervi nulla: la pena massima anche in casi gravissimi è di tre anni e dunque ricade tutta nella condizionale. Potrà capitarvi di dover restituire qualcosa del maltolto, ma insomma ve la siete spassata e magari avete anche nascosto abbastanza per concedervi una vita lussuosa. E le case ci pensano bene prima di metterle sotto ipoteca. Se poi siete anche un politico, i vostri amici di partito che non si sono accorti di nulla o che magari fanno soltanto finta di essere così distratti, si perderanno persino in discussioni se sia il caso o meno di espellervi da quell’allegra e responsabile brigata che senza se e senza ma approva il massacro dello stato sociale..
Chi legge questo blog sa quanto sospetto io nutra verso la demagogia, soprattutto quella più facile e più ovvia. Ma il caso di Lusi, tesoriere della Margherita non ci dice o conferma quanto l’appropriazione indebita sia nelle corde dei nostri politici o della nostra classe dirigente in genere. Ma illustra alla perfezione l’iniquità profonda della società italiana, pronta ad accanirsi irragionevolmente verso i deboli e a trattare con i guanti chi fa strame del denaro pubblico: politici, manager infedeli o incapaci, tycoon ladri e quant’altro. E quando proprio le leggi direttamente non li assolvono, ci pensa la lentezza della giustizia ad evitare loro i guai. E’ talmente radicata la mentalità che il potente, il ricco, magari anche il benestante e chi bazzica con loro non possano essere giudicati come gli altri, che questa mentalità pervade anche i pensieri e i retropensieri della politica nella quale appare ormai ovvio che debbano i deboli a pagare i guai combinati dai forti. La società è sempre più diseguale dappertutto, ma da noi la diseguaglianza è diventata quasi una norma giurisdizionale, lasciando a una squallida guerra tra deboli il compito di confondere la chiarezza cristallina di questa realtà.
Per questo da grande voglio fare il tesoriere.