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Le sorprese del Monti tedesco

Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Così  qualcosa non mi suonava nella piccola sintesi (qui) che Repubblica on line ha pubblicato sull’intervista che Monti ha rilasciato alla Die Welt, uno dei maggiori quotidiani tedeschi. Perciò  me la sono andata a leggere in originale. Mi pareva che qualcosa mancasse e che anche l’estrema sintesi di un’intervista lunghissima fosse non dico sospetta, ma quanto meno singolare in un momento in cui le parole del premier sono di solito  raccolte come Giuseppe d’Arimatea raccolse il sangue di nostro signore.

E infatti sia Repubblica, sia in generale la stampa italiana non riportano una cosa inattesa e sorprendente, l’esatto contrario di quanto sentiamo dire ormai da due mesi sia in via ufficiale dal governo, ma anche dai suoi sostenitori politici e in via ufficiosa ad ogni talk show che costella la nostra informazione. Cito testualmente sia la domanda che la risposta per essere preciso.

Dunque il direttore della Die Welt, Thomas Schmid, domanda:

Lei ha chiesto agli italiani i sacrifici (letteralmente sarebbe di farsi vittime) perché lo imponeva l’Europa?  

E Monti risponde:

“No, assolutamente no. Non ho mai detto agli italiani che questi sacrifici erano necessari, perché l’Unione europea li voleva. Ma ho detto che bisognava attuare queste riforme per un motivo completamente diverso: nell’interesse dei nostri figli e nipoti”

Ora dove è finita la famosa lettera di Trichet e Draghi che faceva specifiche richieste e che è stata all’origine del governo Monti? Dove sono finite le infinite volte che ci siamo sentiti dire prima che solo con grandi sacrifici si sarebbe ottenuta la difesa dei nostri titoli di stato da parte della Bce (difesa peraltro molto labile per non dire inesistente) e poi che solo con grandi sacrifici ci saremmo potuti adeguare ai criteri più stringenti che l’Europa aveva elaborato sui bilanci statali?

Adesso scopriamo che quello che abbiamo sentito dire decine di volte con le nostre orecchie non è mai stato detto. Ed è strano non soltanto per le insospettate condizioni del nostro udito, ma perché questo fa a pugni proprio con le richieste all’Europa, ma soprattutto alla Merkel di “interventi tangibili” , fatte nella medesima intervista:  “chiedo pesanti sacrifici agli italiani, posso esigerli solo in cambio di vantaggi concreti”.

Ma allora se tutto l’averci “fatto vittime” non serve a nulla, se la straordinaria iniquità fattuale messa in campo non ha convinto affatto i mercati che continuano a chiedere interessi altissimi per i nostri titoli, se tutto questo è inutile, anzi ci espone alla recessione, senza un intervento dell’Europa, non è che magari è proprio la medicina che non funziona?

Non è che il medico si sia accorto dell’ efficacia nulla del medicamento ideologico che è stato propinato e adesso chiede aiuto al primario di Berlino? Già sarebbe gran cosa se per una volta ci si dicesse la verità.

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