La società italiana nel bene e nel male rimane immobile: le dinastie, i gruppi di potere rimangono sempre quelli e talvolta ritornano alle origini, quasi in una danza condotta dalla storia. Così Mario Monti è nipote di Raffaele Mattioli, il notissimo deus ex machina della Banca Commerciale Italiana attorno alla quale si formarono Cuccia e Malagodi, La Malfa e Guido Carli. Mattioli fu a sua volta allievo e protetto di Giuseppe Toeplitz che rimase a capo del medesimo istituto di credito dal 1915 sino al 33 quando gli subentrò. E Toeplitz era nipote di Otto Joel che aveva fondato la Banca Commerciale nata a Milano il 10 ottobre 1894 per iniziativa di un consorzio di banche tedesche (Deutsche Bank, Dresdner Bank, Bank fuer Handel und Industrie, Bleichröder, Oppenheim e Berliner Geselshaft), austriache (Anglo-Oesterreichische Bank, Wiener Bank e Osterreichische Creditanstalt), svizzere (Schweizerische Kreditanstalt e Chemin de Fer du St.Gothard) e la francese Banque de Paris et Pays Bas.
Tutto sommato la resa alla Merkel e ai suoi diktat era quasi già scritta in questa storia familiare e di gruppi che che nasce in ambiente tedesco e ad esso ritorna, quasi trascinato da fascinazioni e culture radicate dentro famiglie, clan, gruppi di potere.
Purtroppo non ci sono soltanto queste vicende, queste dinastie, queste storie scritte già in quegli sguardi/
di uomini che hanno fedine/altere e deboli in grandi/ritratti d’oro come dice il poeta, ci sono vicende che rappresentano assai più modestamente l’arroganza del potere e lo scempio della meritocrazia: si è scoperto che la figlia della piangente ministra Elsa Fornero, Silvia Deaglio, lavora come docente all’università di Torino, dove insegnano anche mamma e papà Mario, ma anche presso la fondazione Human Genetic Foundation, creata sempre dalla stessa universtà torinese e da una fondazione della intesa San Paolo dove la ministra figura tra i vertici. Aggiungiamo che la magica Silvia è anche moglie di un altro banchiere, responsabile dell’area Nord Ovest di Unicredit.
Ora si dirà che la Deaglio sarà brillantissima biologa e genetista, però chissà come mai il suo insegnamento è rivolto principalmente ai corsi di laurea in infermieristica. Certo c’è poi l’Human Genetic Foundation, dove può scatenare le sue potenzialità. Se però si va sul sito della HuGeF, si trova a testimoniare dell’attività della fondazione un unico paper scritto dalla medesima Deaglio, niente più dell’abstract di una ricerca su alcune condizioni che possono favorire la leucemia linfocitica cronica e uscito pochi giorni fa. Non sono competente a giudicare della ricerca in sé, ma abbastanza da capire quando un nome figura al solo scopo per mettere insieme dei titoli. E un articolo firmato da Serra, Horenstein, Vaisitti, Brusa, Rossi, Laurenti, D’Arena, Coscia, Tripodo, Inghirami, Robson, Gaidano, Malavasi e Deaglio , sembra proprio un caso di scuola di queste brillanti carriere costruite: una cosa abbastanza comune nel mondo accademico nostrano.
Ma per carità non voglio pensar male: in fondo l’intera famiglia lavora per migliorare la vita delle persone in difficoltà. Magari Silvia potrebbe scoprire che una pensione da fame, riducendo gli eccessi, allunga la vita.
Bellissimo articolo che dice tante verita’ e’ ne apre ancora di piu’.Ma credo che la storia e’ ancora piu’ profonda,bisogna avere il coraggio di capire che siamo da quando l’essere umano e’ apparso su questo pianeta ,siamo dicevo shiavi di un’altra razza padrona che occultamente tiene i fili dei nostri destini,come se il nostro destino fosse programmato geneticamente per idolatrare chi ti comanda e cosi vivere schiavi per l’eternita’.Cosi si spiega anche tanta insensibilita’ verso la vita e tanta cupa rassegnazione delle masse umane.