Anna Lombroso per il Simplicissimus
Vivo uno spaesamento che mi atterrisce,si, per un momento mi sono trovata a pensarla come il premier e non solo per una lunga esperienza ad personam, peraltro piuttosto illuminante. È che a volte la potenza di un magistrato e una sua possibile arbitrarietà, che può sconfinare in delirio di onnipotenza – in fondo sono umani – può annientare esistenze e impoverire la credibilità dell’ordinamento giudiziario.
Se n’è parlato molto nelle ultime ore. Una bambina di 16 mesi che viene tolta dal Tribunale ai genitori naturali, lei 58, lui 70, rendendola adottabile. La piccola vive già da 15 mesi con una famiglia affidataria. In tutto questo periodo il loro caso è stato studiato da psicologi e psichiatri. I coniugi hanno avuto la bambina tramite fecondazione eterologa (da donatore) dopo oltre 10 tentativi di fecondazione assistita in Italia, tutti falliti. E dopo aver percorso inutilmente anche la via dell’adozione nel 1999 e nel 2003.
Il Tribunale ha negato che la decisione sia originata da considerazioni di carattere anagrafico . E chiarisce: “Non è l’età il motivo della decisione”. Però nella sentenza del giudice Donata Clerici, si legge, che la scelta dei due (lei bibliotecaria, lui impiegato, ex sindaco di un piccolo centro del Monferrato) di avere un figlio è stata “fondata sulla volontà di onnipotenza, sul desiderio di soddisfare a tutti i costi i propri bisogni“. Ed inoltre: “Non si sono posti seriamente domande in merito al fatto che la piccola si ritroverà orfana in giovane età“.
Se si dovesse interpretare questo giudizio anzi pregiudizio in modo estensivo, credo che arriveremmo rapidamente a una felice crescita zero e all’impedimento a generare per tutti, uomini e donne di tutte le età. Se facciamo nostro questo assunto, rasenta il crimine di ottuso egoismo mettere al mondo bambini in una società iniqua, dove non possiamo assicurare loro un futuro degno. Consegnarli a un ambiente degradato. Non essere certi di garantire loro benessere e sicurezze. Trasmettere loro magari qualche patologia genetica. Per non dire se siamo come me rossi di malpelo. Farli crescere in un paese ancora governato da Berlusconi. E se sono un po’ più scuri di carnagione far loro ereditare ineluttabilmente discriminazione e esclusione. E se facciamo un mestiere mediamente rischioso o se siamo disattenti nell’attraversare la strada fuori dalle strisce pedonali, potrebbero restare orfani da piccoli, per non parlare del fatidico vaso che precipita da un improvvido davanzale.
Tutti questi problemi io personalmente me li sono posti trovandomi peraltro a crescere figli non miei con alterno successo. Ma guardo con affetto solidale a chi radiosamente e forse incoscientemente sia pure con motivazioni legate all’ego, continua questa discussa specie, quella dell’umanità. E con un certo disappunto invece contemplo l’ignava inclinazione alla procreazione in tempi di controllo della nascite piuttosto risaputo, di sprovveduti e sprovvedute, di indigenti che guardano troppa poca Tv, di dissennati tossici dediti all’allargamento di famiglie disperate, di ex femministe disilluse dal pubblico che vogliono risarcirsi con tardive maternità solitarie, di attempati giovanotti in jeans e stivaletti che vogliono ringiovanire con paternità che dovrebbero avere l’effetto risanatore di un lifting.
Ma siccome mi nutro dell’idea che la libertà è troppo bella per limitarla, mi limito a lagnarmi che poi è una prassi molto diffusa di questi tempi. Come è peraltro diffusa l’ingerenza, e questa decisione di un tribunale lo attesta, nell’espressione del sé, nelle esistenze, nelle inclinazioni, nelle scelte, in nome di un’etica ” pubblica”, che troppo frequentemente collima con una “morale” di regime. Con la pretesa illegittima di sapere cosa è bene e cosa è male, per gli individui e la collettività, e di avere il dovere di amministrare questa svolta neo-manichea come una missione. Si tratta di una forma di integralismo fondamentalista, che inevitabilmente si applica in modo difforme e iniquo: in questo caso ci sono vecchi bavosi legittimati a sentirsi giovani e onnipotenti con l’esecuzione coattiva di ogni sorta di reato sessuale e non e di corruzione sessuale e non e ci sono persone penalizzate per la loro età, perché appartengono alla massa senza volto dei non-potenti. E che peraltro, va detto, sono colpevoli per aver fatto ricorso all’estero a una pratica proibita nel nostro paese da una legge repressiva dei diritti, oscurantista, che lede la sovranità sui corpi e la vita ed erode i principi di autodeterminazione.
Il potere nelle sue declinazioni ha tanti modi per esercitare la sua prepotenza e per impadronirsi delle nostre vite. E la forma più obliqua e severa che assume è quella che ha la pretesa di “fare il bene” di qualcuno. Secondo le regole di un bene di parte, governo, partito, chiesa, cultura dominante quasi mai davvero libera.
Con una certa sommessa viltà la sentenza mentre sostiene l’”immoralità” della scelta compiuta dagli attempati coniugi, al tempo stesso attribuisce la decisione di toglier loro la figlia a un comportamento genitoriale poco attento. Certo ci sarebbe da sospettare che dietro a tanto zelo ci sia stato un certo accanimento o almeno una sorveglianza speciale, troppo poco esercitata in altri casi di una paese dove dei bambini si occupa un po’ troppo spesso la cronaca nera. È che se dobbiamo giudicare dell’amore per i bambini da come hanno e abbiamo disegnato il nostro futuro verrebbe da dire che se questo non è un paese per vecchi, ancora meno lo è per le creature. Forse come penso spesso semplicemente non è un paese per poveri. O, peggio, non è un paese fatto per la libertà.
Cara Anna hai assolutamente ragione. Siamo tutti in pieno delirio di onnipotenza quando generiamo la nostra prole, a qualunque età.
E, personalmente, no, per la mia esperienza i servizi sociali sono raramente attenti alle esigenze dei minori di cui dovrebbero occuparsi e molto più occupati a tenersi in equilibrio su linee malferme e insicure dei “poteri forti” con cui hanno a che fare. Ho letto anche io la sentenza e francamente è agghiacciante proprio perché costituisce prova di come legge vuole sostituirsi alla libera scelta personale e privata. Vale per la propria libera scelta di terapie X o Y, per la libera scelta di morire di cancro e non di chemioterapia, o per quella di di avere un figlio che in barba alle leggi italiane (del cazzo!) è comunque un figlio naturale. Sono stata una figlia con una famiglia difficile, parola d’ordine di mia madre tenere lontani i servizi sociali, sono contenta di aver recentemente festeggiato il compleanno della maggiore età di mia figlia, così lo Stato non può più impicciarsi 🙂 e sono felicissima di annunciarvi che siamo un paese di pezzi di merda che rinchiudono e obbligano al rimpatrio le madri senza documenti e gli “rubano” i figli (grazie anche alle assistenti sociali). Quello che pochi sanno è che una clandestina con un figlio anche neonato non può tenersi suo figlio nei CIE…se ne occupano i servizi sociali che come prima cosa tolgono ogni diritto alla madre e affidano i bambini a famiglie italiane. Dopo queste donne e madri verranno obbligate al rimpatrio e non potranno più avere notizie sui figli. E’ un orrore di cui non frega niente a nessuno. Ed è un orrore che i tribunali dei minori , le assistenti sociali e i servizi sociali consumano senza il minimo senso di vergogna…poi magari ci verranno a raccontare che lo fanno con gran senso del dovere e del rispetto del minore: STRONZATE!
anch’io sono rimasta a dir poco sconcertata da questa sentenza e non è il primo caso controverso di ingerenza dello stato nel privato delle persone, ma del resto cosa ci si può aspettare da un apparato che pretende di decidere per noi persino quando e come morire, calpestando anche una volontà chiaramente espressa? No, questo non è più un Paese libero, da molto tempo. Vorrei avere vent’anni di meno o una decina di più, per potermene andare in contesti più civili e rispettosi della libertà. Non credo che finirò la mia vita in Italia, se non altro perché -non avendo figli che si battano per rispettare la mia volontà di fine vita- per morire con dignità e nel rispetto delle mie decisioni in merito.
Nadia concordo interamente con te. Ieri ho visto un servizio nel quale mostravano il padre in questione- fuoco amico direi – con una certa pietas. Ma lo definivano: Quest’uomo anziano che piange. Non ho mai sentito un giornalista nemmeno della cosiddetta stampa di opposizione dare tanto risalto all’età del premier, o a suo tempo di Agnelli, che avevano e hanno una ben altra “pretesa” di eterna giovinezza..
@ Maria Salvatore non sono d’accordo con te, molte decisioni sono prese sulla base di pregiudizi dei servizi sociali, e talvolta sono attuati interventi violenti, poi invece quando ci sono situazioni di violenza effettiva dove sarebbe sacrosanta una decisione in merito…nessuna vigilanza, nessun decreto…..un ultima cosa Maria conosci per caso qualche milionario a cui siano stati sottratti figli? Qualcuno con cariche istituzionali, qualcuno con potere e denaro..ne hai mai sentito vagamente parlare?? Non erano abbastanza in alto di livello nella ricchezza o potere sociale sennò ne avrebbero potuti fare 8 di figli con fecondazione anche aliena…..
p.s. tutti procreiamo per egoismo….così come studiamo per egoismo, così come cerchiamo di fare cose che ci piacciono per egoismo, non è questo il male Anna, l’altruismo se lo usi prima di averli messi al mondo ti impedirebbe di procreare, la vita è un rischio e se metti al mondo un figlio, lo esponi ai rischi, ….ma una volta che sulla base di un atto egoistico li hai messi al mondo, allora deve subentrare l’altruismo dell’amore.. amavano la loro bambina? La curavano? Se si avevano diritto di crescerla…se la decisione è presa sulla base del “vizio” inziale allora ripeto che tolgano pure i filgi a tutti!!
So e consosco situazioni di violenza psicologica ai bambini perpetrata dai genitori, o situazioni di incuria e abbandono, situazioni note ai servizi sociali e di conseguenza ai Tribunale dei Minori, situazioni in cui sarebbe sacrosanta la decisione di togliere i bambini e affidarli a coppie adottive, ma nulla avviene nella fangosa ignavia delle pratiche del Tribunali dei minori che poi troppo spesso si inalbera e sferra decisioni feroci sulla base di meri pregiudizi dei magistrati o dei servizi sociali. E’ stata punita la fecondazione eterologa, oltre allo spauracchio della “mamma vecchia”. Coppia vecchia? La vita media di una donna si alzata e la bambina poteva probabilmente avere la mamma traqnuillamente fino alla maggiore età. Quanto alla durata della vita di ognuno e chi può sapere se riuscirà a crescere i figli? Decisione solo sulla base di un bisogno dei genitori? Toglieteci figli a tutti e a tutte allora….Quanto ai genitori con deliri di onnipotenza che mettono al mondo figli, bè, anche lì dovrebbero darne in affido tanti..la solita storia della violenza istituzionale….
Maria, infatti io riporto una delle opinioni espresse nella sentenza che mi pare ancora più raccapricciante. Dovrebbero togliere i figli alla maggioranza dei genitori, pochi procreano senza egoismo
Per la mia esperienza di assistente domiciliare che lavora a stretto contatto con assistenti sociali, posso dire che queste decisioni non vengono prese in modo superficiale e si cercano mille soluzioni prima di arrivare a tanto. Non conosciamo a fondo la storia e trovo inverosimile la motivazione dell’età
Anna, condivido ogni parola, anch’io ho cresciuto “figli non miei con alterno successo”. I figli non vanno tolti MAI alla famiglia naturale, ci sono tanti modi di aiutare queste famiglie a superare eventuali difficoltà
ma infatti cara Maria Grazia ne sono talmente convinta che non vi ho ceduto… però penso che la libertà di scelta vada sempre garantita. E invece è proprio quella ormai terribilmente minacciata..
Cara anna…
i giudici a volte in questo doloroso tema del togliere la patria potesta o sottrarreil figlio ai genitori sono mostruosi, anche se di ogni caso, non siamo regolarmente informati circa il quadro completo.
comunque non è un po’ vero che il desiderio del figlio ad ogni costo anche ad età avanzata, è un po di delirio di onnipotenza? e risponde un po’ alla logica dell’avere piu che dell’essere?