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Sono un po’ ladro e me ne vanto

A Speroni piace fare i 300 all’ora, lo esalta il rombo del motore e  fa filmare il tachimetro perché si sappia che non dice bugie. E non ha nemmeno bisogno: nella liquefazione della Lega e del consenso berlusconiano la sua tattica non è nascondere, ma esibire.

Con quello sguardo un po’ così che ha chi vive comodamente in una nicchia di potere, l’eurodeputato leghista non ha problemi a vuotare il sacco: baby pensionato a 50 anni (ora ne ha 65)  con un ricco trattamento da 7 mila euro comprendendo anche il vitalizio da senatore, più naturalmente i soldi che derivano dalla carica a cui l’hanno chiamato degli astuti elettori che lo hanno votato a strasburgo: ogni mese 12 mila euro, più rimborsi vari piuttosto consistenti, più i vari trucchetti per spennare il contribuente, più 17 mila 500 euro per eventuali assistenti. Lui ne ha uno solo e si chiama Riccardo Bossi, detto anche zio Trota: probabilmente non gli rimane attaccato molto, solo qualche migliaio di euro.

Insomma come si può pretendere che uno si compri una supersportiva con questa miseria? Quindi  Speroni ha confessato di mettersi in tasca buona parte dei rimborsi elettorali: la necessità aguzza l’ingegno.

Ora qualcuno potrà domandarsi come mai l’eurodeputato abbia deciso di vantarsi del suo stato di privilegio al punto di non negare nemmeno il pescaggio dentro i rimborsi proprio in un momento come questo. E la risposta non sta in quella lieve imbecillità di cui spesso ha fatto mostra, ma nel fatto che Speroni non ha alcun bisogno di dire bugie, perché è egli stesso una bugia vivente.

Dopo la vittoria dei no al referendum costituzionale del 2006 dichiarò “hanno vinto quelli che vogliono vivere alle spalle degli altri” con una faccia tosta stratosferica. In varie occasioni ha farneticato di respingere i clandestini sparando sui barconi, ma lui fa parte della della Sottocommissione per i diritti dell’uomo e della Delegazione all’Assemblea parlamentare Euromediterranea, di qualcosa cioè che è l’esatto contrario dei suoi intendimenti.

E’ quella bugia cieca e furba insieme che molti si sono raccontati per anni, una bugia per l’Italia, come avrebbe detto Silvio ai tempi d’oro. Una bugia che corre a 300 all’ora.

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