L’estate si sa è la stagione dei sindaci dello sterminato numero di cittadine e piccoli paesi: nella calura estendono il loro eterno bar sport dentro il quale vivono, essendo implacabilmente affetti da agorafobia intellettuale. Oggi tocca al primo cittadino di Altopascio, in Lucchesia, sgomitare per un attimo di gloria ed essendo anche del Pdl non ha potuto esimersi dal punto focale della politica padronale: la gnocca mercantile.
Il sindaco propone di far gestire la prostituzione ai Comuni e possiamo già vedere la bavetta alla bocca mentre lo dice. Infatti nella sua memorabile dichiarazione dice di essere «uno dei tanti amministratori pubblici con soldi in cassa e l’impossibilità di spenderli». Naturalmente per uno del Pdl spenderli in puttanate è irresistibile.
Peccato che dopo questo delizioso siparietto di stupidera il primo cittadino s’impanca a fare il serio e profetizza quartieri a luci rosse qualificati e separati. Ovvio che i proventi li dovrebbe gestire la municipalità. Sindaco protettore? Non proprio perché sembra invece di cogliere in questa idea del quartierino a luci rosse un evidente desiderio di prostituirsi ai generosi palazzinari che anche ad Altopascio non mancheranno.
Ma ecco che viene il discorso “etico”, profondo, quello che sgorga mirabile dall’animo dopo il secondo campari. “E’ morale che una persona lavori al nero percependo anche 10 mila euro al mese e ingrassi la malavita, mentre ci sono persone che lavorano onestamente e non arrivano a fine mese?” Grande, ma il primo cittadino Pdl non dovrebbe essere uno per il quale il mercato è l’unico regolatore possibile? E soprattutto è morale che uno guadagni 10 euro al mese ma ne dichiari solo mille, come certamente avverrà per lo zoccolo duro degli elettori del sindaco? E dove vanno a finire questi soldini dei perbenisti? Forse non anche in mano alle signorine di Altopascio o magari in qualche bisca clandestina, per non parlare di altro? E poi sindaco non sia politicamente imprudente, lei sa quanto il suo padrone ci tiene a una malavita sana e rigogliosa, di quella che non fa casino, che si spartisce gli appalti.
Ma certo forse non tutte le prostitute sono di pura razza locale e quindi il moralismo serve anche a una opportuna opera di xenofobia: il pelo straniero fa molta più paura del pelo sullo stomaco made in Italy.
Forse il quartierino a luci rosse sarebbe più adatto ad ospitare certi tipi di amministratori che le prostitute. Almeno la bocca la usano per cose serie.
Chi di noi maschi non si è mai fatto consolare da donna che la dà per soldi, scagli la prima pietra.
Da ragazzi sedicenni era fra noi un vanto essere riusciti a farcela facendo finta di averne 18\19 .
Se queste coi( tempi che corrono )si facessero tutelare dallo stato in quartieri appositi, pagando regolarmente le tasse,come fanno parrucchieri ,estetisti,callisti,maghi, ecc ecc SE invece di dargli la mano da leggere o massaggiare schiene lo fa accomodare nella sua tana, sono ipocriti moralismi mentre i governanti fanno man bassa dell’italia
Chapeau, messere! non mi perdo nemmeno uno dei vostri mirabili post. E’ un grandissimo piacere leggere “uno che sa scrivere”, razza ormai in estinzione, e che sa dire cose durissime con grande stile, eleganza ed efficacia. La vostra penna è affilata come un rasoio ed esprime abilmente il pensiero di una mente lucida che tuttavia non disconosce il cuore. Leggervi è diventato un gradito appuntamento quotidiano.
Più che altro con i “casini statali” si eviterebbe lo sfruttamento della prostituzione ovvero la vera e propria messa in schiavitù di molte ragazze. Credo che il sesso a pagamento sia una cosa che ci sarà sempre perché una persona con il proprio corpo può farci quello che vuole, la cosa orribile è lo sfruttamento che a parte qualche retata ogni tanto a nessuno interessa interrompere.
E allora perché non legalizziamo la droga che è mille volte più importante da ogni punto di vista della prostituzione,se lo scopo è quello di racimolare denaro o di controllare un fenomeno? Del resto la prostituzione non ha bisogno di essere legalizzata per il semplice fatto che non è un reato: lo è semmai l’adescamento o l’induzione. Su quali basi si dovrebbe vietare a chiunque di concedere per denaro o per altri vantaggi il proprio corpo che è proprio la cosa più privata che ci appartiene? Faccio un discorso che ovviamente non appartiene alla moralità di ciascuno, ma semplicemente alla libertà. Che è anche quella di poter esercitare questo scambio anche saltuariamente, senza schedature o riduzioni in batterie del sesso. vogliamo liberalizzare attività da sempre gestite da comuni e clan e invece vogliamo tornare ai casini. Ma a parte questo si vengono a proporre i quartieri a luci rosse quando in tutto il mondo si stanno smantellando per il semplice fatto che sono ormai altri i canali attraverso cui si esercita il mestiere. Francamente che lo Stato o il comune diventi magnaccia per qualche spicciolo in un Paese dove l’evasione fiscale è tra le più alte del mondo, mi sembra moralmente e civilmente inadeguato.
Non riesco a capire il punto dell’articolo. Marchetti ha detto una cosa seria, e anche molto: legalizziamo la prostituzione, superiamo questa situazione ipocrita e, perché no, ricaviamone dei soldi evitando di ingrassare la malavita.
La roba sui palazzinari, sulla xenofobia e tutto il resto sono solo qui, non nelle parole di Marchetti (che mi paiono condivisibili, specie da sinistra).
Mi duole dirlo, ma mi sarebbe piaciuto sentir parlare di legalizzazione della prostituzione il mio partito, che è il PD.
Saluti, e complimenti per il blog (che leggo spesso!)