Anna Lombroso per il Simplicissimus
Abbiamo sempre motivi per stupirci.
La signora Garnero ha voluto ritoccare – il ritocco è una sua specialità – il suo excursus studiorum ritenendo, sorprendentemente, che ai suoi elettori interessassero davvero istruzione e preparazione professionale. Un valore aggiunto, si direbbe, assolutamente superfluo, se guardiamo alla compagine governativa e agli standard di competenza dei ministri strategici proprio in materia di sapere e cultura, degradati a risibili ossimori.
«Se tutto è vero, Daniela Santanchè abbia la decenza di dimettersi dal suo incarico di sottosegretaria», chiede Ettore Rosato del Pd. Dello stesso avviso l’Idv, per il quale, se la notizia fosse vera, il sottosegretario si dovrebbe dimettere immediatamente. Tutti d’accordo, la verità non deve essere un’opinione, ma magari sarebbe stato meno sorprendente, e preferibile per non dire doveroso chiedere un passo indietro alla talebana in tacchi a spillo per le sue esternazioni xenofobe e razziste, più che per la manomissione alla Navicella, nella quale si consuma da sempre una nobile gara alla lievitazione dei meriti.
Non meno stupefacente è lo sdegno suscitato nell’opinione pubblica – che ormai è davvero invece un’opinione incerta – da questa leggerezza, peraltro, diciamolo, appropriata in una socia del Billionnaire che è la Bocconi della frivolezza.
Stiamo diventando più bacchettoni che puritani e più perbenisti che morali. Così anche lo sdegno da noi è opinabile e suscitano più scandalo le effusioni alle escort del bacio a Gheddafi, il caso Ruby più del caso Mills, i servigi della Minetti più di quelli di Mangano e Dell’Utri.