Il Paese è in una situazione drammatica, per molti versi, per molte inquietudini, per infinite cadute. Eppure sembra quasi impossibile fare un discorso serio, un’analisi approfondita o prodursi quanto meno in epitaffio decente di questo mondo. Perché la Tv tende a riprodurre l’universo marcio che ha creato.

Cosi ieri sera L’infedele di Gad Lerner è stato un film dell’orrore: la terra del cimitero italiano, quella grassa terra concimata dalla corruzione, si è aperta per sputare gli zombie del berlusconismo e alla fine lo stesso Baron Samedi, il guardiano della tombe, quelle in cui sta sprofondando l’Italia.

Di fronte alla dissoluzione del Paese sono risorti persino Iva Zanicchi e Cesare Lanza, la cui mancanza di tessuto cerebrale deve averli preservati dalla putrefazione. E attorno a loro la corte dei miracoli delle puttanelle infide, di quelle che la danno in mano persino all’avvocato,  il mutante venetiforme Tosi e cavallette varie pidielline.

Uno spettacolo a cui si è aggiunto il fuoco amico di personaggi anch’essi spuntati dai confini della realtà, la centoduesima moglie di Moravia, attrici di vaga memoria.

Sembra strano che Gad Lerner abbia messo insieme un casting così disperante, così inutile e futile, così irritante per l’assoluta nullità delle presenze. Ma non credo sia difficile capire perché : i personaggi in vista del berlusconismo, quelli che gridano e manganellano mediaticamente oltre ai capataz della Lega si sono ben guardati dal  mettere la faccia nel putridume che hanno creato. Hanno mandato la merce scaduta o paghi due prendi tre, a rappresentare visivamente la dissoluzione.

Solo l’utilizzatore finale del Paese si è alla fine materializzato nella sua scomposta nevrosi a prendere le difese di se stesso e accusando tutti di fare postribolo televisivo. Proprio lui il surreale puttaniere di Arcore, il re Mida che corrompe ogni cosa che tocca.

Non è un po’ troppo imporre questo spettacolo al mondo dei vivi?