Mauro Masi spiega la sua idea di televisione

La trasmissione si chiama “Vieni via con me” e  ha fatto boom nella povera e mortifera televisione dei grandi fratelli, dei quiz e delle prosciuttone. Benigni, Saviano, un po’ di intelligenza e di spirito. A parlare di che cosa significa essere di destra o di sinistra sono stati invitati Fini e Bersani, che magari non hanno idea dell’argomento, ma rappresentano non tanto due partiti, ma due modi di pensare e di appartenere.

Però al direttore generale della Rai, Masi (e al suo reggicoda Marano, ex ballerino di salsa)  non va bene, ha scambiato la cosa per una specie di tribuna politica e quindi tenta di dare l’alt alla presenza dei due pericolosi sovversivi o, in alternativa, di programmare anche la presenza di Berlusconi e Bossi, affabulatore e biascicatore.

Come se avessero davvero qualcosa da dire e come se la loro assenza in una rara trasmissione non prodotta o controllata dagli uomini di Silvio, potesse in quale modo equilibrare la dispar condicio nella quale viviamo.

A Masi, alla sua opera di distruttore del servizio pubblico, alla sua stravagante e opaca idea di democrazia si dovrebbe dedicare un ‘intera trasmissione: “Vai via con lui”. Sarebbe perfetto.