Il ministro colto in un momento di relax

In assenza di Silvio, latitante da qualche tempo, il ruolo di bugiardo istituzionale e di finto competente, è stata presa ad interim dal Ministro Maroni.

Ma non si può dire che lavori male. In pochi giorni ci ha spiegato che alla questura di Milano c’è una manica di idioti i quali davvero hanno potuto credere che una ragazzina minorenne e balorda fosse la nipote di Mubarak e che tutto si è svolto non solo regolarmente , ma anzi “comme d’habitude”, salvo l’intervento diretto del premier, trascinato nel cuore della notte dagli istinti del buon cuore.

Ma ancora prima, l’efficiente ministro che mette in galera le cosche i boss, a patto che non contino più nulla, ci ha regalato una figura mondiale di malafede accompagnata da totale incompetenza. Ci ha detto che il Wi- fi sarebbe stato liberalizzato come nel resto del mondo, a partire da gennaio, quando il decreto Pisanu scadrà.

Bene, ottima cosa. Però troppo bella per essere vera, forse anche troppo intelligente per questo governo: infatti senza fare una piega, il ministro ha aggiunto che in ogni caso verrà conservata la sostanza del decreto e cioè la necessità per l’utente di identificarsi. Allora che caspita si è liberalizzato?

Non si sa e visto che ci siamo potremmo chiedere lumi a Mubarak o alla nipote acquisita per una notte.

Ah già dimenticavo che Maroni ha il complesso della sicurezza e che quindi bisogna identificare ad ogni costo. Per farlo si adotterà probabilmente un sistema via telefonino che tuttavia ha un vantaggio e uno svantaggio:   il vantaggio è che terrà dentro il circuito del wi-fi i gestori telefonici che immagino saranno eternamente grati al ministro.

La seconda è che non serve a nulla perché nella rete la sicurezza si fa sui nodi e non sugli utilizzatori finali, non è come per il bunga bunga. E si può star certi che se si vuole identificare qualcuno, magari su mandato della magistratura e non di straforo, magari rispettando la legalità, non c’è modo di sfuggire.

In compenso l’idea dell’identificazione via telefonino, vista la facilità con cui ci si procura schede “clandestine” o si rubano cellulari, può dare una falsa idea di sicurezza. Senza parlare del danno di immagine ulteriore per un paese turistico visto che gli stranieri non potranno accedere al servizio.

Certo al ministro dell’Interno questo non può interessare. Ed è giusto che lui pensi soprattutto alla sicurezza degli italiani, la sicurezza di vivere nel terzo mondo.