Non passa un solo giorno che non ci si trovi a confronto con valanghe di ipocrisia e con la stupidità senza pudore che la accompagna e la sostanzia.

Immaginate che in un Paese governo da un maniaco sessuale, bestemmiatore, “protettore” di minorenni,  adepto del bunga bunga, il giornale dei vescovi insorga e assieme all’Udc e ai genitori cattolici, perché blob si è permesso di mandare in onda un piccolo brano del celeberrimo monologo de “La 25a ora” di Spike Lee. Conosciuto in tutto il mondo.

Parole forti, certo, ma dense, l’occasione per un genitore cattolico o meno di contestualizzarle, di spiegarne la ragione. Ecco il brano: “In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti, in culo alla chiesa che li protegge non liberandoci al male e dato che ci siamo ci metto anche Gesù Cristo se l’è cavata con poco: un giorno sulla croce, un week end all’inferno e poi gli alleluia degli angeli per il resto dell’eternità.  Provi a passare 7 anni nel carvere di Otisville”.

Perché scandalizza questo con la verità della prima parte e la rabbiosa ironia della seconda, mentre passa come cosa normale la bestemmia premierale e la vita scandalosa di un intero governo, la pornolalia dei potenti? Come proteggono questi genitori i loro figli dalla realtà fetida che emerge e di cui magari sono pure fans irresponsabili?

Semplice: questi genitori proteggono i loro figli dall’intelligenza, dalle domande, dai dubbi, dal senso dell vita, mentre la squallida e atona realtà della cronaca li addestra al moralismo ipocrita, a un modello che non contiene ragioni se non quelle di adeguarsi a se stesso. Peccato che non ci sia nel monologo l’ ” in culo” anche per questo. Bunga bunga a voi.