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Il vescovo Bonanni

La Cisl, sindacato di antiche e ormai ambigue relazioni col mondo cattolico, crede di essere un vescovado o di parlare ex cathedra, tanto che le contestazioni al suo operato sono accolte tutte come una sorta di violenza.

Il sindacato di Bonanni interpreta come aggressioni non solo le uova lanciate contro qualcuna delle sue sedi, ma anche le semplici scritte di dissenso sui muri o la consegna, peraltro estremamente civile, di volantini nelle sue sedi.

In coordinamento con il cardinal  Sacconi, definito “di merda” in un murales, ecco il nuovo vittimismo sindacale che si fa strada, le accuse ai cattivi della Fiom e, insomma, la solita creazione del “clima” di frattura che tanto fa comodo a Confindustria.

Non a caso se Bonanni è vescovo, Marchionne è il Papa benedicente sulla distruzione dei contratti e con la richiesta di sempre nuove decime per gli azionisti.

Non avendo molti argomenti, se non quello della resa alle logiche che da oltre dieci anni stanno facendo arretrare il nostro sistema produttivo oltre che i salari , la Cisl non trova di meglio che considerarsi come cosa sacra e gridare alla bestemmia quando si sente contestata.

E questo rivela come sia vicina alle posizioni, ma anche alla mentalità e alla cultura di chi ci governa.

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