Risolvere il quesito della Susy.

Dunque dunque… vediamo. Veltroni, convinto dal bipolarismo, ha voluto che il Pd  si liberasse dalle alleanze a sinistra e si presentasse come partito a vocazione maggioritaria. Per questo nello statuto si è pensato di scolpire nel marmo l’idea  che il segretario del partito sia anche il candidato premier alle elezioni.

Ora Veltroni  è risaltato fuori mettendo in crisi la clausola del segretario-candidato premier che è strettamente legata all’idea della forza politica a vocazione maggioritaria, con l’argomento che questo sarebbe giusto solo nel caso il Pd fosse effettivamente maggioritario.

Bersani che non crede più nel bipolarismo tanto da proporre il nuovo ulivo, vuole invece conservare la famosa clausola anche se essa non ha molto significato senza il mantenimento della vocazione maggioritaria.

A rendere ancora più interessante  la situazione, il Pd è in procinto di diventare in Sicilia l’alleato di Lombardo che è alleato di Berlusconi a Roma, tra l’altro  assieme a Cuffaro e ad alcuni acquisti nel banco frigo dell’Udc.

Tutto chiaro?