Scajola si pente ,  dice che venderà l’appartamento romano del disonore e metà del ricavato, i 900 mila euro materializzatisi dal nulla, li darà in beneficenza. Per ora sono soltanto parole, si vedrà se effettivamente sarà così o se l’istituto a cui donerà i soldi non sarà quello delle Dame di Santa Cricca.

Ma la cosa magnifica, veramente degna dell’ex ministro e di tutta la corte dei miracoli di Palazzo Grazioli, è la frase con cui ha espresso il pentimento: «Lo so che ho fatto la figura del…deficiente, ma era la pura verità».

Eh si l’ ex ministro è uno straordinario gaffeur anche quando parla di se stesso: si dà del vero deficiente senza nemmeno accorgersene. E visto che si è dimesso non per la sostanza, ma per le cose dette dopo che la vicenda dell’appartamento è venuta fuori, sarebbe forse il caso che si dimettesse da se stesso.

Per farlo ci vorrebbe però almeno un minimo di onestà. Al massimo da Scajola potremo sentire: “Lo so che ho fatto la figura dell’onesto, ma era una pura menzogna”.