Sembra incredibile, sembra inaccettabile, sembra ridicolo, sembra immorale. Ed è tutte queste cose. Per una volta non c’entra il Cavaliere e il suo tormentoso tramonto, ma Robert Gates, segretario Usa alla difesa. A lui si deve l’ultimo attacco a  Wikileaks, il sito che ha pubblicato tonnellate di documenti segreti sulla guerra in Afganistan.

Questa volta non si “apologizza” più il fatto con il pretesto della “sicurezza nazionale”, tappeto sotto il quale si nascondono tutte le schifezze e si lasciano imputridire. No questa volta il segretario è andato oltre il comune senso del pudore. Ha detto che  Wikileaks è “moralmente colpevole” di quello che succede agli afgani.

Certi tutti noi abbiamo visto le popolazioni civile massacrate da massicci bombardamenti di faldoni, bambini straziati da cartelline con su scritto top secret. E i medici di Emergency potranno testimoniare come sia facile perdere una gamba digitando Wikileaks.

Ma forse Gates voleva intendere gli afgani che collaborano con i servizi Usa e che quindi sono gli unici ad avere la qualifica di esseri umani. Davvero ci sono poche cose più crudeli e più stupide delle guerre:  sono le guerre perdute.