A volte il destino regala segnali sottopelle, sotterranee coincidenze, parentesi identiche che aprono e chiudono cicli. E davvero spero che questa volta i “segni” non mentano. Si, perché la prima vera vera discesa in campo di Berlusconi fu sotto il segno di Fini.

Avvenne il 23 novembre del 1993, davanti a un supermercato di Casalecchio di Reno. Sua Emittenza, come allora veniva chiamato, stava  preparando il suo partito già da un anno, ma la prima affermazione politica che lo fece entrare nella battaglia fu che, se fosse stato a Roma, avrebbe votato per Fini candidato sindaco.

E oggi proprio la cacciata di Fini, sembra preparare il tramonto della sua egemonia.

Quell’affermazione davanti a un luogo commerciale non fu casuale, anzi era stata probabilmente studiata a tavolino e confidata in anticipo agli amici. Quello stesso 23 novembre infatti Casini e Giovanardi, assieme ad altri, ufficializzarono a Modena il loro distacco dalla Dc di Martinazzoli, per preparare il Ccd. E lo fecero con la medesima affermazione: che avrebbero votato per Fini, se fossero stati romani.

Insomma il terremoto politico che ci ha regalato il Cavaliere per così tanti anni sembra avere avuto nel nome di Fini il suo innesco iniziale. Perché non pensare che la cacciata di ufficializzi la fine? Lo possiamo ragionevolmente sperare.

Ma c’è un’altra coincidenza singolare. Se la rottura tra Berlusconi e Fini è avvenuta sui temi della legalità e sulla difesa ad oltranza delle cricche e del macellaio Verdini, (ha cambiato mestiere, ma non animus), occorre ricordare che una settimana esatta prima del pronunciamento berlusconiano, era stata approvata le riforma dell’immunità parlamentare: venne eliminata la necessità dell’autorizzazione a procedere per i parlamentari sottoposti a procedimento penale e venne esclusa l’immunità nel caso di deputati con una sentenza di condanna passata in giudicato.

Sembra quasi che la ruota della storia abbia fatto un giro di 360 gradi. Ed è forse l’ora che chi è stato su questa giostra drammatica e infame, vada finalmente a farsi un giro.