La cosa che mi colpisce di più non è che Piersilvio abbia uno yacht, anzi ce lo aveva già, una robetta di 30 metri che forse non gli permetteva di vestire degnamente le insegne di ammiraglio da diporto. Ma è singolare che nello stesso giorno in cui una bottiglia di champagne di marca si è infranta sulle fiancate blu scuro del nuovo e lussuosissimo battello, il padre abbia pronunciato per la prima volta le fatidiche parole di chi si trova in grave difficoltà “Siamo tutti sulla stessa barca”.

Oddio quella di Piersilvio è costata appena 18 milioni, quella degli italiani, ma è solo un acconto, 24 miliardi. Però è la coincidenza che sembra uno di quegli inconsci e inafferrabili crocevia del destino. E’ anche la prima volta che un assemblea di plaudenti e sghignazzanti imprenditori, rimane fredda di fronte alle uscite del premier e boccia le sue proposte. Va bene fare la Marcegaglia presidente di Confindustria, ma ritrovarsi un simile squalo come ministro non è il massimo della vita, nemmeno per imprenditori con 18 milioni di dentiera. E’ pure la prima volta che Silvio subisce un’azione di governo, amico o nemico che sia. Tutto nelle stesse 24 ore.

Si può apprezzare la discrezione con cui Romagna oggi.it ha fatto una peana della nuova barca e del gruppo Ferretti che l’ha realizzata, senza citare l’acquirente: la completezza dell’informazione si ferma davanti agli optional in tek e pelli pregiate. Ma questo è ormai quasi ovvio in questo Paese che sconta sulla propria pelle quella dei salotti che contano. E del resto visto che siamo sulla stessa barca almeno un’idea visiva andava data.

Scommetto però che ci non credete al fatto di essere sulla stessa barca. Gente di poca fede. Vabbé, d’accordo non siamo proprio sulla barca con Piersilvio, ma chi credete che l’abbia pagata alla fine? Noi. Non facciamo sempre i modesti.