La pista ciclabile di Sanremo con auto annesse. Ma i vigili danno la caccia ai volantini

Grande caccia al pericolo pubblico. I vigili urbani di Sanremo, distolti dal soporifero regno del divieto di sosta e dal rito del caffè “lungo”, hanno organizzato una vera e propria caccia all’uomo lungo la pista ciclabile che dal casinò porta ad Arma di Taggia.

Catturarlo era essenziale per l’amministrazione comunale e per il governo del bavaglio: A. S., queste le iniziali della primula rossa, faceva l’unica cosa davvero proibita e sospetta in questo Paese: esprimeva opinioni non consone. Affiggeva manifesti abusivi contro la gestione idrica (privatizzazione) e fognaria (bouquet par bord de merde)  del Comune, ma anche volantini un po’ ironici nei confronti del federale di Imperia, l’ex ministro Scajola.

Così adesso verrà multato e alla verde età di 84 anni rischia di essere  denunciato per aver rovinato i magnifici pali della pista ciclabile e magari anche di essere querelato da quell’integerrimo galantuomo di Scajola. C’è poco da ridere:  i “pali” oggi sono molto importanti per l’attività di governo ad ogni livello.

Ma suggeriamo ad A.S., vecchio militante del Pci, con un grande passato di partigiano , una linea di difesa che certamente sarà apprezzata: dica di non aver inteso rovinare i pali, ma solo di aver voluto corrompere con i suoi volantini la lindura della pista ciclabile. Vedrà che alla parola corruzione troverà molta comprensione fra i suoi accusatori.  Basta prendere le cose per il verso giusto.