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Mucche italiane

Nel lungo campionario di stranezze e idiozie italiane, si aggiungono anche le mucche. Si perché in questo paese pervaso dalla paura dello straniero e da una sorda ostilità verso tutto ciò che è diverso, alle mucche viene invece tout court concessa la cittadinanza. Quella che si ha orrore di concedere agli extracomunitari.

Nella pubblicità di un produttore di latte non si parla più di razze bovine, di allevamenti italiani, di produzione italiana, ma semplicemente di mucche italiane, come se avessero acquisito la nazionalità per diritto di sangue. O magari per aver imparato a muggire correttamente. Magari prima di una visita di controllo.

Ora si tratta solo una pubblicità, ma noi sappiamo che gli spot si rivolgono anche quella parte di mente subliminale dove si accumulano i veleni e e le illusioni collettive, il magma onirico dei pregiudizi. I messaggi che attestano la cittadinanza italiana sono ormai parecchi: nel disastro sempre più evidente del Paese ci si attacca anche alle mucche. Cosa che del resto il governo, nella sua formazione,  ha tenuto in conto: l’unica cosa in cui è stato in grado di precorrere i tempi.

Però chi ci dice che la popolazione bovina sia poi così differente da quella umana? Almeno nelle intenzioni di voto potrebbe essere molto simile. L’unico guaio è che qualcuno dovrebbe cambiare qualche inno di partito: sarebbe impagabile vederli cantare  tolon tolon tolon tolon …eh …op!

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