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Atomo Put in

Ogni tanto bisogna darsi un pizzicotto per capire se siamo svegli o stiamo sognando. Trimalcione Silvio ha ospitato Putin, suo compagno di baldorie e di affari di cui ancora non sappiamo nulla. E tra  chiacchiere e barzellette è venuto fuori che il premier vorrebbe fare inaugurare proprio da Putin, l’Università del pensiero liberale che il Cavaliere culla nei suoi sogni. Con una lectio magistralis.

Non so a quale liberalismo si rifaccia Silvio, dev’essere qualcosa che gli ha suggerito una signora ubriaca quando faceva il cantantucolo da crociera, perché nel mondo intero è difficile trovare qualcuno di meno adatto ad una inaugurazione del genere. Ma certo nella insensata melassa berlusconiana, nel mondo dove le parole hanno perso ogni loro significato, ogni rapporto con il reale e navigano in un mondo di Alice, ci si può aspettare questo ed altro.

Altro che si è rivelato subito una gigantesca cazzata sul nucleare. Il premier tronfio, come un pollo ormonato ha annunciato urbi et orbi, che la Russia è disponibile ad aiutare il programma nucleare italiano (se mai si farà, questo Putin lo ha accennato en passant). Così forse riceveremo in dote i piani di costruzione di Cernobyl, come regalia. Bel colpo, nulla di meglio sul mercato

Non pago di questo, Silvio ne ha sparata un’altra tanto per mettere altra carne al fuoco e dare a Minzolini la possibilità di accendere i bastoncini d’incenso per cinque lunghi minuti: ha detto che Italia e Russia collaboreranno nelle ricerche per la fusione nucleare. Disgraziatamente Italia e Russia collaborano sulla fusione già da più di un decennio all’interno dei progetti Iter e Demo assieme ad Europa, Cina, Giappone, Usa, India e Corea del Sud.

Non c’è che dire: è accertata la competenza dell’uomo  che dovrà convincere gli italiani con una campagna mediatica che il nucleare è una cosa buona e giusta. Parola di Putin

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