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Terzisti sugli specchi

E’ davvero incredibile. Non la scena di ieri tra Berlusconi e Fini che conclude un’epoca e ne apre un’altra. Quella era nell’aria ormai da più di un anno, la battaglia tra una concezione politica e una mistico personale del potere. La cosa incredibile è leggere ciò che oggi scrive il terzismo nazionale nelle sue diverse fogge.

Pur di non dover dire che la prima plateale contestazione a Berlusconi dall’interno stesso della sua creatura, del suo partito personale, rappresenta uno spatiacque, si dice,  udite udite, che proprio la lite furibonda fa del Pdl un partito vero.

Ormai l’abilità nell’arrampicarsi sugli specchi è tale che questi personaggi hanno un futuro come lavavetri di grattacieli. Perché se una cosa è venuta fuori chiaramente dallo psicodramma è che Berlusconi non è stato in grado di rispondere nemmeno ad una delle contestazioni e degli argomenti portati dal Presidente della Camera, si è solo abbandonato a una scenata di lesa maestà.

Condendola di cavolate incredibili, come quella che la Lega sull’immigrazione, avrebbe sposato le tesi del Pdl. Mavalà: solo un’assemblea prezzolata può far finta di credere a queste favole per bambini o per imbecilli.

Una cosa è risultata chiara al di là di ogni equivoco è che il programma politico di Berlusconi è Berlusconi medesimo. Corpo mistico e pagliaccesco insieme, totem di un’Italia che si è tradita.

Questo sarebbe il partito vero, secondo gli illustri commentatori “neutrali” quando la battaglia è chi tra vuole una forza politica e chi invece una sigla aziendale, un’accomandita semplice.

Purtroppo i padroni fanno senso, ma i servi ancora di più.

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