Comincia oggi una mail bombing contro il comune di Bologna,  retto com’è noto da un commissario prefettizio, per la decisione presa di vietare i nidi comunali ai figli dei clandestini. Altrove, in provincia di Vicenza e di Brescia, si nega il cibo ai bambini perché i genitori non hanno potuto pagare la retta.

Tutti provvedimenti esaltati dalla stampa padana, sempre benpensante, che i deboli, i piccoli li difende solo se sono ancora allo stadio di feto o di morula tanto per arruffianarsi il Vaticano ed averne un premuroso viatico al proprio razzismo “animale”.

Stupisce il fatto che il provvedimento di Bologna, con una interpretazione restrittiva e ottusa del pacchetto sicurezza,  sia stato preso da un commissario donna, Anna Maria Cancellieri. Ma forse il termine “donna” va inteso semplicemente come l’appellativo burocratico che spetta ai prefetti di sesso femminile e alle mogli di quelli di sesso maschile.

Forse un po’ di mail di protesta  mandate a questo indirizzo potranno essere utili a donna Cancellieri e riscuoterla  ricordandole quello che ha detto al momento dell’insediamento: «Bologna è uno dei posti più civili d’Italia, è una città che ha una storia amministrativa gloriosissima. Farò di tutto per essere degna di questa storia”.

Per ora non pare. Donna Anna Maria in quella stessa occasione ha anche detto la solita frase di rito “Non guarderò in faccia a nessuno”. Ma ogni tanto una guardatina a se stessa potrebbe pure darla.