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Dannazione!

Pubblico qui le reazioni al voto di alcune persone,  “amici” su Facebook, altre o ascoltate al telefono o reperite via mail. Appartengono tutte a quel mondo ormai magmatico della sinistra. Credo sia interessante leggere questo cahier de doleances dove la delusione si accompagna ad analisi delle “circostanze” del voto, al disorientamento, alla rabbia ma anche alla voglia di cambiare e alla consapevolezza di dover ripensare alla radice il proprio essere progressisti.

Quanto a me non mi aspettavo moltissimo dalle amministrative, anche se ci vedo degli elementi non del tutto ovvi di un mutamento della situazione.

Anna Di Maro
E’ un semplice principio di economia di mercato:c’è chi compra e c’è chi vende…aggiungi che che la sinistra fa un’opposizione timida,consapevole di non aver argomenti ,che risultato dobbiamo aspettarci?Voglia di cambiamenti non ne vedo e se qualcuno si azzarda a smuovere le acque viene accusato di dirottare i voti! Io sono stanca di votare tappandomi il naso,cercando di scegliere il male minore, ma io sono avanti negli anni e disillusa,ai giovani bisognerebbe dare la speranza che qualcosa può cambiare,ma tu vedi qualcuno che abbia questa qualità nei partiti tradzionali? Qui come a solito ogniuno ha vinto a modo suo gli unici sconfitti sono l’onesta,la fiducia,l’umanità e tutti i valori positivi che il nano manda ogni giorno di più a puttane.
Nadia Somma
Forse ci eravamo caricati di troppe aspettative. Forse ongi risultato va contestualizzato, il centro -sinistra era praticamente bruciato nel Lazio; in Piemonte pare sia stata la lista 5 stelle a fregare la Bresso, in Campania e in Calabria non riesco a dare giudizi perché in quelle regioni il voto lo sposta la malavita….e in Puglia la vittoria di Vendola dimostra che D’Alema deve salpare sulla sua barca e togliersi dalle palle perché sta ammazzando la sinistra….forse..forse….forse!
Dino Leone
Lascia basiti il fatto che una triste temperie politica come questa non abbia prodotto negli italiani alcuna reazione concreta col voto, ha ragione Massimo Gramellini a scrivere: “Questo è un Paese che da sempre non ha senso dello Stato perché dai più viene percepito come un padrino insolente cui siamo costretti a versare il pizzo sotto forma di tasse e chiunque riesca a sottrarsi alla corvée è percepito quasi come un eroe. L’idea di appartenere a una comunità più vasta di una casta ci è sconosciuta. L’omertà di massa nasce da qui. Non tanto dalla mancanza di coraggio, ma da una compiaciuta ignoranza del proprio status di cittadini che dovrebbero avere una sola famiglia, lo Stato, e un solo confine, la legge”.
L’esempio della discrezione e dell’ onestà morale e intellettuale di De Gasperi è davvero lontano. Il nostro si è dimostrato un Paese stanco, ma non andando alle urne anche irresponsabile… Uno schiaffo all’onestà.
Gabry Rose Marie Busso
E’ molto semplice: l’italiano è pecorone e fascista! Ora come ora mi sento apolide..la mia terra di origine, il Piemonte, ha deciso di suicidarsi. E per ultimo grazie ai grillini che non hanno ancora capito che il grillo fa solo gli interessi del partito che vuole annientare!! BRAVI BRAVI BRAVI!! …ha ragione Luzzatti godiamo facendoci del male!
Maria Angela Damilano
C’era una volta un Re cche ddar palazzo mannò ffora a li popoli st’editto: – Io so’ io, e vvoi nun zete un cazzo, sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto. Io fo ddritto lo storto e storto er dritto… (Gioacchino Belli)
Sandro Degli Esposti
Ma cosa ci si poteva aspettare quando l’informazione è tutta nelle mani di un uomo solo? Le cose cambieranno solo quando la situazione del Paese sarà tale da mettere tutti di fronte alla realtà.

Antonietta Cesarina Passarelli
Purtroppo hanno vinto l’ignoranza, la violenza, il razzismo, la xenofobia…mali difficili da debellare…(che tristezza!)…Sono piemontese e mi vergogno
Paola Donnini
Ma le considerazioni credo siano sempre le stesse: si fanno serate di piazza, serate a tema per..poi chi vota sono sempre e solo gli italiani che hanno partecipato a queste serate…poco cambia…
Isabella Martelli
Studiare per leggere la realtà, ma al momento della politica trovarsi uniti per vincere, se ci crediamo. La politica ha le sue leggi. Secondo me è un po’ sporca, ma così è. Con questa scuola, questa miseria totale, con questo infantilismo diffuso: vince chi illude. Ma non si possono mostrare dubbi e distinguo quando devi andare in tv e hai cinque secondi per dire la tua. Lì bisogna essere un po’ bassi.
Francesco Restaneo
Se il Pd e la Bresso facevano gli interessi della gente che ha votato la lista a 5 stelle vincevano, invece pensano sempre di andare avanti per i cavoli loro senza curarsi di quello che interessa ai cittadini e con un programma simile a quello del centro dx… la gente alla fine se non si sente rappresentata… cambia canale…
Angela Delli Paoli
Ennesimo harakiri della sinistra,di una sinistra che non ha punti in cui identificarsi, una sinistra troppo diversificata dove hanno prevalso giochi di potere. In Campania Bassolino ha remato contro, il PD ha remato contro. Mi chiedo se veramente voleva vincere le elezioni. Per quanto riguarda il nord è altro discorso, li’ ha vinto la lega e probabilmente le regioni da lei amministrate funzionano.
Alessandra Drei
Ma, se la sisnistra continua a darsi il martello sugli zebedei da sola cosa pretendiamo ? Ricordiamoci che Vendola ha dovuto insistere sulle primarie per candidarsi. Nel LAzio non si doveva votare , quel cretino di Marrazzo si e’ fatto fregare per le sue storielle con i trans.
Andrea Simoni
Il Pd si è tenuto distante dal suo elettorato, ha fatto casino in Puglia, non ha appoggiato totalemnte la Bonino e altro non ha saputo trasmettere un vero messaggio di rinnovamento.
Gabriella De Rosa
Per me hanno vinto la Lega, Vendola e Grillo e hanno perso tutti gli altri. Unica soddisfazione: spero di non sentire parlare più di sceriffi machi con le palle (e con una condanna e due rinvii a giudizio) che dovevano fare mirabilia in Campania (De Luca) né di capiclientela con amicizie più che chiacchierate che andavano candidati chi sa perché in Calabria (Loiero) né di alleanze con baciapile amici di Cuffaro dell’Udc, partito che non è stato determinante da nessuna parte: né ha fatto vincere in Piemonte, né è stato determinante per vincere nelle Marche e in Liguria. Onore alla capatosta di Vendola, che D’Alema e il Pd non volevano candidare. I dirigenti del Pd che vadano tutti dove devono andare. Che si perdano le tracce di D’Alema, Violante, Latorre con i pizzini ed altri residuati bellici.
Attenzione: quando dico che hanno vinto Grillo e la Lega, non voglio assolutamente dire che mi piacciano né l’uno né l’altra. Se però la gente li vota, la responsabilità non è degli elettori ma di chi non è in grado di convincerli a votare altro. Invece questi, qualsiasi cosa accada, continuano come se niente fosse. Guardiamo l’Emilia Romagna, dove io vivo: c’è la lista di Grillo al 7% e la Lega che avanza a passi da gigante! Credete che questo li farà riflettere? Macché!!! Eppure a Bologna, dopo il disastro di Cofferati e il successivo disastro di Delbono, abbiamo il comune con il commissario prefettizio! Da oggi in poi, non gliene si fa passare mezza. Fidiamoci di noi stessi e facciamogli le pulci senza nessun timore; tanto, anche se non gliele facciamo, si perde comunque, per cui tanto vale provare a sparare sul quartier generale. A questo punto, comincio a pensare che un’ implosione totale non sarebbe poi forse negativa.
Stefania Barzini
Credo davvero che sia arrivato il momento di farci sentire e di farci sentire bene. Credo sia il momento di spiegare a chi, almeno per ciò che mi riguarda, non mi rappresenta più, i motivi per cui non mi sento più rappresentata. Se devo morire credo di avere diritto ad un’ultima frase, alle fatidiche “ultime parole”. Vorrei dire a questi signori che peccano di arroganza, di presunzione, di snobismo, che hanno perso il contatto con la realtà, che non sono più in grado nè di leggere nè di capire quello che sta accadendo in questo Paese. E’ per questo che perdiamo ed è per questo che continueremo a perdere. Se non si capisce perchè in Piemonte e in Emilia il 5% vota Grillo e si liquida il fenomeno con sufficienza e fastidio vuol dire che non si capisce quello che sta accadendo tra la nostra stessa gente. Se non si capisce la valanga lega e la si liquida con disprezzo e fastidio vuol dire che non si capisce cosa sta accadendo nel nord. Se si cerca in tutti i modi, come di fatto è accaduto, di eliminare dalla scena politica un personaggio come Vendola, l’unico che abbia davvero vinto, allora non solo vuol dire che non si capisce nulla di questo Paese ma che si è anche masochisti, miopi e meschini. Se si accetta con sufficienza una candidata come la Bonino, senza neanche aver pensato ad una possibile valida alternativa, vuol dire che non si è in grado di avere un respiro non dico ampio, ma neanche modesto. Se non si vuole, perchè io credo davvero che ci sia dietro una volontà precisa e contraria, se non si vuole, creare una generazione di politici ALTRA, NUOVA, GIOVANE, DIVERSA, che usi un linguaggio dell’oggi, che sia in grado di interagire con una realtà complessa come quella odierna, se tutto questo non viene fatto, nè tantomeno se ne avverte l’esigenza, allora si chiudano proprio i battenti. Almeno non ci toccherà assistere a questa dolorosa agonia. Ancora ieri, prima dell’arrivo dei risultati, sentivo dichiarazioni del tipo: “finirà 9 a 4”. E ancora ieri la Repubblica online, visti i terribili dati dell’astensionismo, chiedeva ai lettori, testuale: Non siete andati a votare? Spiegateci il motivo. Spiegateci il motivo? Ma il fatto che voi, giornalisti e di un giornale di sinistra ve lo chiediate è davvero grave. Vuol dire non capire, non vedere, non esserci. E per questo perdiamo.
Giovanni Salveggia
Se con qualche 5 stelle in meno e qualche sforzo in più si fossero tenuti Piemonte e Lazio, forse oggi faremmo discorsi diversi e probabilmente canteremmo vittoria. Ma sarebbe comunque una vittoria ingannevole: la sinistra non riesce ad esprimere un progetto complessivo per il Paese, non affascina, non si fa sentire. E questo unito all’anomalia dell’informazione non consente di fare davvero un salto anche nei numeri elettorali.


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