Nei registri della marineria veneziana faremmo un po’ di fatica a trovare la parola mozzo. Dovremmo invece andare a leggere un’altra voce: “fantolin da cu”, il cui significato non richiede un’eccessiva fantasia linguistica. Naturalmente non è che i marinai della Serenissima fossero tutti omosessuali nel senso proprio della parola, quella che oggi noi diamo a questo termine, ma la praticavano come sfogo estemporaneo e temporaneo alla solitudine della navigazione, cosi come del resto avveniva su tutti vascelli europei, galeoni, galere e via dicendo. In alcuni casi, come quello di Venezia, in via ufficiosa, in altri nella sola penombra muta delle stive.
L’ho presa un po’ alla larga perché non riesco a comprendere fino in fondo il ragionamento secondo il quale la pedofilia, che pare abbia coinvolto il 4% dei sacerdoti, non c’entri nulla con il voto di castità e la proibizione del matrimonio, secondo la tesi vaticana contraddetta da alcuni vescovi, ma che sembra non dispiacere nemmeno a parecchi laici.
Il ragionamento che viene opposto a questa idea è che la pedofilia, come devianza sessuale, è presente anche in persone sposate o comunque con una vita sessuale apparentemente normale e dunque la repressione non può essere all’origine del fenomeno.
Siamo di fronte a un tipo di argomentazione riduzionista per cui esiste una sola causa in grado di spiegare gli eventi e questa causa deve essere in certo qual modo necessitante. E’ uno stampo di pensiero idealistico che ancora fa parte degli istinti intellettuali di questo Paese e che spesso si rivela in tutta una serie di asserzioni assurde se non stravaganti come quella, ad esempio, che le tv di Berlusconi non contano perché Prodi ha vinto nel 2006.
Una campagna pubblicitaria non pretende che tutti quelli che vedono gli spot comprino il prodotto, ma si aspetta che questo avvenga in una certa percentuale di casi: la realtà e la piscologia sono complicate, non ubbidiscono a una sola radice. Così anche spostare il 10% o il 20% dei consensi significa successo commerciale. Figurarsi con un mega spot a reti unificate della durata di 1o anni. Non è necessario che tutti ci caschino, basta una sufficiente percentuale.
Ma torniamo a bomba: anche nella pedofilia vanno distinti vari piani: essa può instaurarsi come preferenza erotica deviante che finisce spesso per diventare diventare ossessiva, erodere ogni umanità, portare a comportamenti mostruosi e a creare un orribile mercato pornografico. Però può anche essere una pratica indotta non da inclinazioni erotiche specifiche, ma da frustrazioni sessuali accompagnate dalla frequentazione continua di bimbi e adolescenti. Che sono tra l’altro i soggetti più facili da sedurre e obbligare al silenzio.
La psichiatria e la criminologia distinguono bene fra le due cose: tra i pedofili veri e propri e i molestatori o violentatori che invece trovano nelle loro vittime semplicemente la strada più a portata di mano e più sicura per sfogare una generica pulsione sessuale che non trova altri canali.
Ora, se solo la metà dei casi esplosi un po’ dappertutto nella chiesa cattolica, fossero dovuti a quest’ultima casistica, probabilmente il matrimonio dei sacerdoti avrebbe risparmiato molti drammi.
Ma dal momento che questo papato, come quello precedente, non ci pensa nemmeno ad abolire il celibato e rimane prigioniero di una sessuofobia le cui contraddizioni sono evidenti, allora occorre trovare ogni appiglio per evitare che la castità obbligatoria venga annoverata tra le cause materiali del fenomeno.
In questo contesto però, eliminando possibile ogni influsso dell’astinenza sessuale, si capisce ancora di meno la copertura data finora ai preti pedofili e anche la noncuranza con cui in molti casi li si è lasciati agire, limitandosi a spostarli per evitare scandali e la possibilità di una punizione da parte della giustizia civile. Anzi tutto questo diventa davvero imperdonabile.
E come si concilia l’atteggiamento distratto e corrivo con le posizioni severe e talvolta deliranti sull’omosessualità che invece viene demonizzata come malattia o addirittura come scelta immorale? Come si possono tollerare due atteggiamenti così diametralmente opposti?
Non domandate, mistero della fede
Io capisco te Alberto, ma non è proprio così come la presenti la cosa, dovrei parlarti inevitabilmente del rapporto con Dio e oltretutto il mio, non ci sono altri modi per spiegarsi, per non cadere nella banalità e nel ridicolo(che sarebbe il male minore) e qui non è la sede, credo tu sia d’accordo. grazie per la risposta.
Io capisco benissimo la fede, Roberta. Ma faccio sinceramente un po’ di difficoltà a capire cosa sia la “castità a livello spirituale”, a rintracciarla nelle scritture e a pensare che essa non sia di fatto imposta da regole totalmente umane, che hanno tra le altre cose una origine storica ben precisa.
Per non parlare della dottrina esplicita che nella sostanza considera peccaminoso tutto ciò che non è “naturale”(secondo ovviamente un concetto di natura via via cangiante), ma santifica la castità che è una innaturalità totale.
Dimenticavo, paragone che è divenuto luogo comune ormai, quindi chi cita continuamente barbarie per spiegarne altre non è qui, o forse sì semplicissimum2.
Mi sono già espressa abbondantemente sulla sofferenza di quei bambini, e può essere, dico solo può essere, che l’argomento mi tocchi più di quanto credi da vicino signor quarchedundepegi, e mai mi sognerei di ridere su queste barbarie, il mio ridere riguardava il paragone coi mozzi che a mio avviso con questo argomento non c’entra nulla, se vuoi leggere “fiumi di righe” per leggere ciò che ti pare fai pure.
Sono già scesi fiumi di parole. Non mi sembra di aver letto nulla che possa farci immaginare la sofferenza di quei poveri bimbi, e forse già un po’ adolescenti.
Il mozzo veneziano faceva parte della normalità? Come possono farvi ridere certe barbarie?
Non ci ho pensato: Forse oggi accade di peggio!
Cosa c’entra il matrimonio indissolubile, la sacra rota che certo sono d’accordo a suon di soldoni concede annullamenti. cosa c’entra???? io capisco che l’intransigenza secolare della chiesa nei fatti dello stato possa fare scaturire reazioni forti, indignazione, schifo, capisco tutto, ma chi non crede non si spinga oltre ciò che non vive, così come quella specie di peso secolare del vaticano sarà dura distogliere dalle questioni dello stato. sento posizioni che non portano a nulla, se non a discriminazioni, proprio da chi qui porta avanti la bandiera della non discriminazione! Ora chi ha fede ha lebbra, mi raccomando alla larga e generalizzate, come stanno facendo i cattoliconi oi berluscones, mettetevi pure ai loro livelli….io ne resto fuori, grazie.
Sono d’accordo sull’ultima parte del tuo scritto Alberto, sul fatto che il matrimonio sarebbe la risoluzione dei problemi di pedofilia fra i preti assolutamente no, io non sono contraria per questo al matrimonio dei preti e certo non voglio sminuire il fatto disgustoso e vomitevole che nell’ipocrisia di un pulpito e di una tonaca avvenga un fatto di una tale gravità. Scrivo per vissuto, per esperienza. Scrivere della castità qui senza risultare banali e ridicoli sarebbe impossibile, il coraggio non mi manca, ma non è il luogo per me. Il problema è ben più ampio, è una cultura secolare che prevede l’omologazione dei corpi e dei cervelli casomai, è una castità vissuta senza vivere Cristo ma nel moralismo più totale. Capisco che un non credente faccia fatica a capire, tu mi fai gli esempi dei marinai, e scusami a me fà ridere a crepapelle, ho riso alle lacrime mentre ti leggevo, cosa c’entra, la castità a livello spirituale dovrebbe essere una scelta non imposta, personale, sentita e dovrei parlarti di Dio, capisci che qui non posso che fermarmi? Mi dà fastidio l’atteggiamento saccente dei non credenti, ho letto cose assurde, del tipo facciamo far sesso alle suore ai preti, ..ma chi siete? anche i consacrati sono persone ed avranno bene il diritto di scegliere! fanno ridere le disposizioni date da chi non fà una tale esperienza, non sà cosa sia una scelta del genere, mentre rispetto ogni punto di vista, il tentativo di capire come ciò che stai facendo tu. Oggi ho letto persino togliamo il senso del sacro, togliamo tutto dai, facciamoli fuori i credenti, come dice busi non esiste il migliore dei preti è solo un bluff per controllarci. Contento lui che fino a dieci anni fa sosteneva la pedofilia ed ora dichiara che i bambini sono “sacri”. il punto è sempre lo stesso imporre il concetto di sacro a chi non lo sente, imporre la castità, demonizzare a priori e ad oltranza la sessualità, finirla con questa intransigenza che infastidisce anche me che sono credente! io sento il senso di sacro, ma che me lo debba negare nel momento in cui non ho la pretesa di imporlo a nessuno mi sembra davvero assurdo. E’ chiaro che la pedofilia non dipende dalla mancanza di matrimonio, ma dalla demonizzazione della sessualità per me, che ha investito anche laici e non dimentichiamoci che un pedofilo, in questo caso purtroppo, sesso lo pratica, eccome. Ora mi aspetto il linciaggio, fra l’altro non conoscevo le dichiarazioni dei cardinali che seguo pochissimo, quindi ciò che sto scrivendo non risente di nessuna influenza in questo senso.
Sono d’accordo con te Alberto, come si può tollerare? Usque tandem?