La sfacciata, gigantesca bugia sui numeri di Piazza San Giovanni, ha fatto passare in secondo piano alcune cose che si sono udite dal balcone di compensato che ha accolto il premier, qualcosa di mezzo tra l’imitazione mussoliniana e una scenografia da filodrammatica.
Cose da pazzi, nel vero senso della parola. Silvio ha detto che il suo governo vuole sconfiggere il cancro. Ora qualcuno ha pensato che magari si riferisse al cancro dell’onestà e delle regole. Ma invece era proprio il tumore  come malattia. Certo è un’intenzione insospettabile in un governo che sta distruggendo scuola e ricerca, ma forse il premier fa affidamento su alcuni ministri che hanno fama mondiale nel campo della genetica ancillare e che già oggi sono in grado di guarire vistose tumescenze.
Come la dobbiamo prendere se non così ? E non basta perché al microfono si è affacciato anche il biascicante Bossi, il quale si è vantato di aver difeso l’Italia da un’Europa che voleva introdurre la pedofilia. Si vede che qualcuno a Bruxelles deve avergli offerto delle caramelle balsamiche pensando che avesse la raucedine.
A forza di bugie e di infingimenti c’è questo agghiacciante sconfinare nella paranoia che ne è il giusto contrappasso. Non c’è il più il senso del reale e del ridicolo: altro che amore. Qui ci vuole la camicia di forza.