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I brogli preventivi

Mi chiedo se queste elezioni possano essere considerate regolari. E non certo per i pasticci delle liste combinati dal Pdl, quanto per la scoperta di un piano complessivo del premier e dei suoi servi per censurare le pochissime aree di informazione televisiva rimaste fuori dal controllo governativo.

Qui non si tratta delle squallide ossessioni dell’ometto di palazzo Grazioli contro Santoro e Anno Zero, oppure del disappunto nei confronti della Dandini, si tratta della resa totale dell’Agcom, cioè di un organismo di garanzia, ai voleri del Cavaliere. Invece di difendere gli interessi di tutti, negli ultimi mesi si è preoccupato solo di bloccare in qualche modo la libera informazione. Sia con un disegno truffaldino per far fuori Santoro, sia cercando di sterilizzare il dibattito politico con una grottesca interpretazione della par condicio.

Che non si tratti di convergenze casuali lo dimostrano le recriminazioni di parecchi esponenti della destra dopo che il Tar ha bocciato la messa in mora delle trasmissioni “proibite”: si voleva proprio che solo la propaganda governativa passasse attraverso le tv.

La drammatica situazione in cui versa il Paese senza che la banda di ladri al potere abbia la minima idea di come uscirne, richiedeva una vendita eccezionale di illusioni e di patacche. Ed ecco la mobilitazione dei servi che dietro le scrivanie giurano di essere imparziali e al telefonino sono piegati a 90 gradi. E che hanno fatto di tutto per bloccare i pertugi di libertà che rimangono.

Ci troviamo di fronte a un broglio elettorale generalizzato che mantiene la propria carica eversiva anche se non è compiuto ai seggi elettorali, ma in maniera preventiva attraverso i media. E un sistema sotterraneo di connivenze, silenzi, mercimoni che stanno distruggendo il Paese.

Oggi c’è bisogno in piazza, anzi nelle tante piazze dove si manifesterà, di una risposta forte. Bisogna dare il segnale che i colpi di coda del berlusconismo morente troveranno sulla loro strada almeno la metà di un popolo che non si arrende e che non è disposto a farsi comprare o prendere per il naso.

Per questo copio l’elenco di manifestazioni del popolo viola, pubblicato da Gilioli nel suo blog . Per far vedere che non si è in pochi, per strappare il lenzuolo mediatico con il quale si cerca di minimizzare la rivolta contro il berlusconismo.

Berlino ore 14.00 Alexanderplatz

Bologna ore 14 piazza XX settembre

Bolzano ore 10.30 sede Rai, Piazza Mazzini

Bruxelles ore 11 davanti all’Ambasciata Italiana in Rue Emile Claus 28

Cagliari ore 16.30 davanti al tribunale

Cuneo ore 16 davanti al bar Santarosa (vicino alla statua), Savigliano

Livorno ore 9.00 P.za Guerrazzi, Cecina

Londra ore 14-18 a 10 Downing Street (Gordon Brown’s Office)

Milano ore 14 ritrovo in P.zza Mercanti. Ore 15: inizio manifestazione in Largo Cairoli dove si congiungerà a quella organizzata dal Pd

Monaco di Baviera dalle 14 alle 18 a Karlsplazt Stachus sul lato della Karlstor

Palermo ore 16 via Principe di Belmonte

Parigi ore 14 al Pont des Arts, lato rive droite (lato Louvre)

Parma dalle 15 alle 20 la Festa democratica del Popolo Viola in piazza della Steccata

Reggio Calabria ore 15 piazza Garibaldi

Roma ore 14 piazza del Popolo

Sassari ore 17 da piazza S.Maria

Siracusa ore 18 davanti Tempio di Apollo

Torino ore 15 piazza Castello davanti al Palazzo della Regione

Trento ore 10-18 in via Belenzani tra la chiesa e via delle Orne

Treviso ore 10 davanti al Tribunale

Venezia Mestre ore 16.30 Piazza Ferretto.


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