Quanto è spontanea la rivolta ucraina? Quante delle drammatiche immagini che circolano sulle televisioni e si condensano nelle foto, offrono una testimonianza e non invece una tesi prefabbricata? Che ci fanno a Kiev 300 ucraini naturalizzati Usa e tornati ben dotati di verdoni a fare una rimpatriata? Che ci fa Radio Maria in piazza Maidan? Come mai l’ambasciatore cinese si allinea all’Europa in cambio di mano libera in Crimea e compaiono come servizio d’ordine dei manifestanti proprio i tartari della piccola repubblica autonoma?
La risposta a questi interrogativi è intuibile e fa parte di una balcanizzazione dell’Ucraina che, come ho già detto in questo post , si serve dei movimenti ultra nazionalisti e neonazisti che ormai hanno preso del tutto la padronanza della piazza. Ognuno poi si dia le risposte che vuole e che gli convengono, ma una cosa è certa: che non è una battaglia per la democrazia formale visto che in Ucraina già si svolgono libere elezioni e che le pressioni della piazza vengono considerate indebite e antidemocratiche in tutto il continente, come per l’Italia, ad esempio, dimostra la vicenda dei no tav.
Certo ci sono i morti e un governo che sta perdendo la bussola, ma probabilmente anche questo era stato messo in conto, anzi calcolato, quando si è dato spago alle formazioni più estremiste che peraltro in Ucraina hanno spesso un cotè di malavita comune, come del resto è tipico dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica. Infatti solo arrivando alla questione umanitaria c’era la possibilità di intervenire dall’esterno e di smuovere l’opinione pubblica europea. Una cosa però è certa, la rivolta spontanea è una barzelletta come dimostrano queste istantanee che non campeggiano sui nostri media.
Polizia? No manifestanti
Servizio di ristoro per i rivoltosi. Ci sono persino le lattine targate Euromaidan. Sarà un caso di inscatolamento ed etichettatura spontanea?