A Brest città bielorussa quasi al confine con la Polonia, si trova una delle più grandi ed efficienti agenzie per l’ export di ragazze in Europa. Forse è per questo che nei dintorni della città sorgerà Silviograd, un’area di 170 ettari dove forse alcune aziende italiane potranno delocalizzare , finanziate peraltro da Mediocanca Intesa e Unicredit che hanno messo a disposizione circa 170 milioni di Euro.

La magnifica impresa già abbozzata al tempo della visita di Silvio al dittatore Lukashenko, quello che per la cronaca ha definitvamente censurato internet meno di un mese fa, pare stia decollando, visto l’interesse che una settantina di aziende italiane avrebbero dimostrato per i salari locali da 350 euro al mese. Se vi trovate disoccupati, mandate omaggi al Cavaliere.

Certo non ci sono altri vantaggi dal momento che tutte le repubbliche vicine alla Bielorussia sono in default finanziario, che il mercato locale e anche quello dell’intera area è molto ridotto  e che l’Italia è già presente nel Paese con Finmeccanica e Ansaldo. Ma come dice il mirabile viceministro Urso che costa diecimila volte più di un registratore, ma è meno affidabile, il progetto è di «fare della Bielorussia una nuova Romania e di Brest una futura Timisoara». Insomma cose grosse. Tanto più che- è ancora il mirabile che parla-   “grazie ai viaggi di cura per il dopo Cernobyl, ora a Minsk  (città distante da Brest il doppio che da Varsavia n.d.r) oltre 300 mila ragazzi parlano e capiscono l`italiano”.

Trecentomila ragazzi che parlano italiano in una città che ha un 1 milione e 700 mila abitanti totali? Ma Urso sniffa noce moscata?

Del resto che la cosa sia una specie di affare “riservato” volto a delocalizzare  alcune aziende, magari amiche, magari addirittura familiari, pagandole pure per l’operazione,  lo dimostra il fatto che la grande notizia non viene affatto sbandierata come ci si aspetterebbe, ma compare nella rassegna stampa del governo tramite un articolo di “Libero”. Forse l’unica impresa che si potrebbe delocalizzare a Brest con vantaggio di tutti. Del resto non ci sono trecentomila lettori pronti?